la risposta del governo

Siccità, arriva il commissario. Ecco gli interventi da realizzare quanto prima

La decisione al termine della cabina di regia con Salvini e altri ministri. L’incaricato sarà operativo fino al 31 dicembre
Il vertice La cabina di regia che si è tenuta a Roma
Il vertice La cabina di regia che si è tenuta a Roma
Il vertice La cabina di regia che si è tenuta a Roma
Il vertice La cabina di regia che si è tenuta a Roma

Nuovo passo del governo contro la siccità: cabina di regia per accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo e, nel breve periodo, un commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023, con un incarico rinnovabile e con un perimetro molto circostanziato di competenze. Questo hanno deciso i partecipanti alla cabina di regia sulla crisi idrica convocata ieri a palazzo Chigi e coordinata da Matteo Salvini nella duplice veste di vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti.

Il vertice

La decisione, di cui si parlava dal primo marzo, ma che solo qualche giorno fa non pareva più essere così scontata, e stata presa ieri al termine della cabina di regia sulla crisi idrica presieduta dal vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini e alla quale erano presenti i ministri Lollobrigida, Agricoltura, Musumeci, Protezione civile, Calderoli, Affari regionali, il viceministro Gava e i sottosegretari Mantovano e Morelli. Al commissario competeranno le azioni da effettuare nel breve periodo.

Cosa farà il commissario

L’individuazione del commissario non c’è ancora ma le funzioni sono state delineate. «Potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale. È passata la linea sostenuta dal titolare dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che, soprattutto a difesa del comparto agricolo colpito dalla siccità, ha spinto per il commissariamento.


La visione

Il coordinamento della pianificazione degli interventi di medio e lungo periodo sarà invece affidata ad una cabina di regia. Su come formalizzare queste scelte, precisa la Presidenza del Consiglio, «sono in corso valutazioni tecniche».

 

Le decisioni

Adesso sarà quindi necessario arrivare alla formulazione di un provvedimento, sulla cui natura non si hanno indicazioni. In ogni caso, uno dei dati più rilevanti che si sono appresi al termine della riunione di ieri è il fatto che il commissario avrà anche il compito di intervenire nel caso in cui si inneschino quei contrasti sull’utilizzo delle acque di cui si sono già visti i primi possibili segnali in questi giorni. 

 

Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra): «Problema strutturale, servono politiche energetiche diverse»

«Questo governo pensa di risolvere la siccità con l’ennesima cabina di regia, ma non pensa un cambio di politiche energetiche e ambientali che sono le stesse da decenni responsabili del disastro climatico - osserva il  deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli -: «La siccità è già un problema strutturale dove fiumi sono diventati corridoi di sabbia e le riserve di acqua in Lombardia sono circa il 45% in meno rispetto alla media».•.

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