Slitta a lunedì la decisione sulla zona rossa

di M.GIAN.
Il ricorso presentato da Regione Lombardia al  Tar del  Lazio
Il ricorso presentato da Regione Lombardia al Tar del Lazio
Il ricorso presentato da Regione Lombardia al  Tar del  Lazio
Il ricorso presentato da Regione Lombardia al Tar del Lazio

Ci vorrà ancora qualche giorno per conoscere le sorti della Lombardia. Slitta alla prossima settimana il verdetto del Tar del Lazio sul ricorso presentato da Attilio Fontana contro l’inserimento della regione in zona rossa fino al 31 gennaio. Il presidente della terza sezione quater Riccardo Savoia, dopo la breve udienza di ieri, ha richiesto con decreto istruttorio l'acquisizione del «Report fase 2». Un documento contenente i dati sull’emergenza sanitaria da Covid-19 aggiornati alla scorsa settimana (quella dall’11 al 17 gennaio), la cui pubblicazione è attesa per oggi dopo il consueto incontro della Cabina di regia. RINVIATA, quindi, l'udienza alle 12 di lunedì prossimo, il giudice si riserva di valutare il più recente andamento dei contagi. «Prendiamo atto del rinvio disposto dal Tar del Lazio e attendiamo l’udienza di lunedì», fa sapere in una nota Regione Lombardia contraria fin da subito all’ingresso del territorio nella fascia più a rischio e soggetta a maggiori restrizioni commerciali e di movimento. «I tecnici dell’Istituto superiore di sanità e della direzione generale del Welfare hanno in corso un'interlocuzione e - aggiunge la nota - nelle prossime ore valuteranno una serie di dati aggiuntivi per ampliare e rafforzare quelli già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione» in vista della Cabina di regia di stasera. Per il governatore Fontana l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza è «fortemente e ingiustamente penalizzante per la regione in quanto si è trovata a sospendere pressoché tutte le attività di commercio al dettaglio e di servizi alla persona e di inibire totalmente lo spostamento dei cittadini lombardi, con tutti gli ormai noti e gravissimi pregiudizi alla tenuta di un sistema economico e produttivo già fortemente penalizzato dai provvedimenti restrittivi in vigore da un anno a questa parte». Dal 6 novembre con l'inizio della classificazione dell’Italia in fasce di rischio, la Lombardia ha potuto godere di poco più di una settimana di zona gialla, districandosi tra repentini e svantaggiosi cambi di arancio e rosso. Per andare incontro ai pubblici esercizi e alle attività di ristorazione, tra le categorie più colpite dalle disposizioni anti-Covid, il Comune di Brescia ha prorogato fino al 31 marzo, «senza ulteriori istanze e senza il pagamento del canone unico», la gratuità del plateatico. Confermata anche la possibilità di richiedere, sempre senza oneri aggiuntivi, nuove concessioni o l'ampliamento di quello già in essere fino a un massimo del 50 per cento. «Si tratta di un primo passo - promette l’assessore al Commercio in Loggia Valter Muchetti -. Eventuali nuove iniziative verranno, come sempre, condivise con le associazioni di categoria e con gli operatori del settore». •

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