LA CIRCOLARE

Scuola, confermate le bocciature Ma i docenti «terranno conto»

di Magda Biglia
Saranno valutate le situazioni particolari, psicologiche e non. Maglie piu larghe sulle assenze, scrutini complessi
Per gli alunni delle scuole bresciane non si ripeterà la situazione dell’anno scorso quando si decise di non far perdere l’anno a nessuno vista l’emergenza del Covid
Per gli alunni delle scuole bresciane non si ripeterà la situazione dell’anno scorso quando si decise di non far perdere l’anno a nessuno vista l’emergenza del Covid
Per gli alunni delle scuole bresciane non si ripeterà la situazione dell’anno scorso quando si decise di non far perdere l’anno a nessuno vista l’emergenza del Covid
Per gli alunni delle scuole bresciane non si ripeterà la situazione dell’anno scorso quando si decise di non far perdere l’anno a nessuno vista l’emergenza del Covid

Una circolare del ministero lo ha confermato. Quest’anno gli studenti non saranno tutti promossi. Nella scuola se l’aspettavano, dopo che già da parecchio era stata affermata la possibilità di non ammissione agli esami di fine ciclo. Ora si sa che anche i passaggi intermedi potrebbero avere una battuta di arresto. Alla fine la decisione viene accettata dalle varie componenti scolastiche, con qualche mal di pancia per chi si sente fra coloro che son sospesi e magari aveva sperato in un bis del 2019-20. Un sondaggio di Orizzonte scuola ha raccolto il 60 per cento di «sì».

Per poter avanzare alla classe successiva serve il 6, anche in condotta, anche in educazione civica. Sulle assenze, invece, si può derogare: la regola vuole che il monte ore sia almeno di tre quarti del previsto, altrimenti nemmeno vengono effettuati gli scrutini, ma le scuole potranno tenere conto di problemi particolari. Così come terranno conto dell’anno difficile, dei disagi psicologici, tecnici o affettivi. Però si riprende la prassi, con tre eventualità: promozione, bocciatura, recupero debiti in qualche materia. «Tenere conto» sarà il ritornello, ma l’epilogo del 2020-21 sarà quello di sempre.

Né la Consulta né l’Unione degli studenti hanno preso posizione ufficiale. A titolo personale, il presidente della Consulta Giosuè Pansini, iscritto al Calini, trova giusto che «si torni alla normalità». Ovviamente «tenendo conto» e pensando più ai recuperi che a un fermo, «dopo un anno davvero complicato, fatto di stop and go faticosi». Anche Benedetta Cominelli, di Uds, dal Pascal di Manerbio commenta: «Non c’è niente da fare, anche il timore fa da incentivo, spero comunque che davvero i docenti non siano fiscali. Qualcuno rischia, in ogni modo non prevedo un’ecatombe, soprattutto in classi come la mia, una quinta». Vittoria Pozzali ha quasi finito la prima al liceo Arnaldo, dove conosce solo la metà classe con cui frequenta; per questo non sa come sia il panorama dei suoi compagni. «È stato complicato, ma i programmi sono stati rispettati e ora si respira normalità; e, in fondo, è normalità anche che chi si è impegnato sia premiato, e chi non ha lavorato debba recuperare quanto perso» dice. I prof rassicurano: si terrà conto. Lo afferma Antonio Viceconte dal professionale Mantegna:

«Sappiamo delle mille difficoltà, conosciamo le fragilità, è chiaro. Certo saranno riunioni di scrutinio lunghe, nelle quali affrontare ogni singolo caso. Da un lato occorre dare possibilità di riscatto, dall’altro non si deve illudere perché le lacune saltano fuori» dichiara. È d’accordo Luca Guerra del tecnico Lunardi: «Faremo il massimo per aiutare tutti, tuttavia qualche fermato si vedrà, e giudizi sospesi anche» sottolinea. Simonetta Tebaldini da dirigente, dell’Iis Castelli, approva: «Io l’ho spiegato fin dall’inizio: sotto ragazzi, perché sappiamo distinguere i furbi dagli affaticati. Non aveva senso una seconda sanatoria, del resto ne abbiamo constatato le conseguenze. Noi abbiamo fatto davvero la nostra parte, anche gli studenti dovevano fare la loro. Abbiamo già coinvolto le famiglie, devo dire che qualcuna ha persino chiesto di non promuovere per dare il tempo di una vera ripresa, di un consolidamento senza il quale il futuro sarebbe incerto. La nostra classe calda è la terza, dopo il biennio comune agli indirizzi. L’anno scorso la verifica è mancata, non poteva mancare ancora una volta. Porremo molta attenzione ai recuperi, di didattica, di laboratorio, di socialità, ma useremo le nostre risorse senza partecipare a bandi» sostiene. Il parere è simile per Elena Lazzari, preside dell’Abba Ballini: «Discuteremo in Collegio di criteri comuni, assolutamente ragionati, non dimenticando come i ragazzi siano veramente sfiniti. Ci sarà grande comprensione, però so che bocciature ci saranno, anche per l’effetto cumulativo con l’anno scorso. Sulle assenze proporrò di non tenerne conto e scrutinare tutti, poi si valuterà approfonditamente». •.

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