l'iniziativa

Sostenibilità: a Brescia la strategia è territoriale

di Marta Giansanti
Comune, Provincia, A2A, Ateneo, Cdc, Ubi Fondazione Cab e Confindustria: sette partner per la realizzazione dei piani studiati dal gruppo UniBs La sfida più urgente: abbattere del 45% le emissioni di gas serra
Presentato il nuovo gruppo per la realizzazione della «Strategia territoriale per lo sviluppo sostenibile» di Brescia. Primo obiettivo: abbattere del 45% le emissioni di gas serra
Presentato il nuovo gruppo per la realizzazione della «Strategia territoriale per lo sviluppo sostenibile» di Brescia. Primo obiettivo: abbattere del 45% le emissioni di gas serra
Presentato il nuovo gruppo per la realizzazione della «Strategia territoriale per lo sviluppo sostenibile» di Brescia. Primo obiettivo: abbattere del 45% le emissioni di gas serra
Presentato il nuovo gruppo per la realizzazione della «Strategia territoriale per lo sviluppo sostenibile» di Brescia. Primo obiettivo: abbattere del 45% le emissioni di gas serra

Brescia è pronta ad affrontare la sfida della sostenibilità ed intende farlo puntando su un’ampia ed eccezionale collaborazione, su una visione a medio e lungo periodo e su una complessa pianificazione fatta di obiettivi e metodi di lavoro. Nasce così la Strategia territoriale per lo sviluppo sostenibile (STSvS) della provincia, presentata ufficialmente ieri dai partner promotori locali: Comune e Provincia, A2A, Confindustria, Camera di Commercio, Ubi Fondazione Cab, Università degli Studi di Brescia. Gli stessi che, insieme ai rappresentanti di agricoltura, industria e artigianato, hanno dato vita ad inizio 2021 al Centro sviluppo sostenibilità (Css), costituito con l’obiettivo di promuovere il coordinamento, la programmazione e l’attuazione di azioni e di progetti di sistema, per la transizione green del tessuto socioeconomico.

Un pool di esperti per traghettare il Bresciano verso la sostenibilità declinata in ogni ambito, favorendo l’attuazione di progetti e di interventi inseriti all’interno della STSvS, frutto delle competenze del gruppo di lavoro dell’UniBs. Un documento e un «modus operandi» ideale e multidisciplinare ribattezzato Next Generation Brescia. «Ripensare l’esistente in chiave di sviluppo equilibrato, tenendo bene a mente le prossime generazioni ma partendo da una trasformazione profonda della nostra economia e società attuali. Per raggiungere una crescita responsabile ed equilibrata, studiata ad hoc, attraverso un coinvolgimento di una intera comunità e focalizzandosi su ambiti strategici e target ben precisi», spiega Carmine Trecroci, coordinatore della Commissione per la sostenibilità di UniBs. «Per una Brescia più verde, più digitale, più sana, più forte e più equa», sono stati definiti 12 ambiti strategici che spaziano dai cambiamenti climatici alla transizione energetica, fino all’economia circolare, all’inclusione, alla salute, alla ricerca e istruzione, per rendere il territorio «più resiliente alle grandi sfide di oggi e di domani».

«Primo e unico cluster di questa tipologia - sottolinea Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A -, orientato alla realizzazione di azioni emblematiche, che sia da esempio ad altre province e non solo». Tra i traguardi più urgenti, la riduzione del 45% delle emissioni di gas serra (il Bresciano ne emette 11,2 milioni di tonnellate) entro il 2030. «Fare sistema, collaborare, pianificare: i punti di partenza sono solidi, ambiziosi e concreti - commenta il presidente degli industriali Franco Gussalli Beretta -. Gli obiettivi sono chiari, così come le difficoltà e gli ostacoli che incontreremo lungo questo improcrastinabile cammino che Confindustria ha iniziato già da tempo». Secondo il leader della Cdc Roberto Saccone su circa 119 mila imprese iscritte al registro solo 8 hanno un bilancio di sostenibilità. •.

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