Terza dose prima, Lombardia in attesa

di Mario Mattei

Giorni intensi sul fronte della campagna vaccinale. Mentre a Brescia sono 187 i nuovi casi emersi nelle ultime 24 ore, in particolare, al centro del dibattito c’è l’aggiornamento sui tempi di somministrazione della terza dose che adesso, secondo una circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del Ministero della salute, Giovanni Rezza, si può effettuare «a 150 giorni dall’ultima dose ricevuto». E subito il sistema organizzativo della campagna vaccinale si è mosso; ma in Lombardia per adesso si prende tempo: «L’unità di crisi della Regione dopo l’improvvisa decisione del Ministero è al lavoro per riorganizzare e ridefinire gli slot per poter accedere alla somministrazione» ma «ad ora non è ancora stata definita alcuna data a partire dalla quale il sistema di prenotazione di Poste consentirà l’accesso con le nuove tempistiche». Lo spiega in una nota il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, Guido Bertolaso: «È utile ricordare - aggiunge Bertolaso - che la macchina vaccinale della Lombardia continua a marciare a pieno ritmo, garantendo 30.000 somministrazioni di terze dosi al giorno». Per un totale di due milioni di prenotazioni già avvenute, dice invece in un post social il vicepresidente Letizia Moratti: «Ottimo anche l’andamento delle somministrazioni della terza dose nelle Rsa che ha superato abbondantemente quota 75mila tra ospiti ed operatori, mentre sono più di 10.000 le somministrazioni fatte nelle farmacie e poco più di un migliaio quelle, prevalentemente domiciliari, effettuate da medici di medicina generale e Asst». Restano pero’ delle zone d’ombra: è clamoroso il caso di un professore negazionista, che definisce il Covid una «pandemenza» e invita gli alunni a diffidare degli «intrugli vaccinali» e a non indossare la mascherina; il docente è in servizio alle scuole medie di Castenedolo, dove insegna matematica e scienze. Sono diverse le segnalazioni arrivate in redazione da parte di mamme e papà «seriamente preoccupati» per i loro figli, che tornano a casa ogni giorno da scuola «sconvolti e disorientati». Inoltre poco più di un mese fa erano stati segnalati da una mamma comportamenti analoghi dello stesso professore, che era stato in servizio fino a ottobre a Botticino, prima di passare a Castenedolo. Segnalazioni simili anche da Breno, dove lo stesso docente aveva lavorato. I genitori hanno deciso di scrivere una lettera alla dirigente reggente dell’Istituto Leonardo da Vinci di Castenedolo, Francesca Svanera, chiedendole «immediati e seri provvedimenti».•.

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