LA RINASCITA

Torrione Ina, 57 metri a immagine di Chicago

di Mauro Zappa
Avanza il cantiere che si avvale degli incentivi sulle facciate
La vista di cui si gode dalla cima della torre, una vista che spazia davvero su tutta la città SERVIZIO FOTOLIVEIl sopralluogo che ha fatto il punto sui lavori: l’edificio ha 90 anniIl lavoro di «maquillage» darà un volto nuovo alla facciata del grattacieloIl ponteggio allestito permette agli operai di lavorare in sicurezza
La vista di cui si gode dalla cima della torre, una vista che spazia davvero su tutta la città SERVIZIO FOTOLIVEIl sopralluogo che ha fatto il punto sui lavori: l’edificio ha 90 anniIl lavoro di «maquillage» darà un volto nuovo alla facciata del grattacieloIl ponteggio allestito permette agli operai di lavorare in sicurezza
La vista di cui si gode dalla cima della torre, una vista che spazia davvero su tutta la città SERVIZIO FOTOLIVEIl sopralluogo che ha fatto il punto sui lavori: l’edificio ha 90 anniIl lavoro di «maquillage» darà un volto nuovo alla facciata del grattacieloIl ponteggio allestito permette agli operai di lavorare in sicurezza
La vista di cui si gode dalla cima della torre, una vista che spazia davvero su tutta la città SERVIZIO FOTOLIVEIl sopralluogo che ha fatto il punto sui lavori: l’edificio ha 90 anniIl lavoro di «maquillage» darà un volto nuovo alla facciata del grattacieloIl ponteggio allestito permette agli operai di lavorare in sicurezza

Iniziati il 25 ottobre 2021, proseguono i lavori di restauro della facciate del Torrione di piazza Vittoria, interventi il cui termine è previsto per il giugno di quest’anno. La ristrutturazione del primo grattacielo italiano realizzato in cemento armato nei primissimi anni ’30 su progetto dell’architetto Marcello Piacentini è stata commissionata dagli stessi condomini al Gruppo Deldossi. Oltre alle facciate si è messo mano anche al plafone dei due porticati e della galleria, e a parte della piazzetta interna. Il valore economico dell’intero intervento è di circa 1,8 milioni di euro e gode dell’agevolazione fiscale in forma di detrazione d’imposta al 90%, meglio nota come «bonus facciate». L’intervento è complesso, e di questo anche un profano può rendersene conto osservando l’imponente intreccio di ponteggi che riveste gli oltre 57 metri d’altezza dell’edificio, una struttura reticolare temporanea dalla superficie totale di circa 12mila mq per la cui posa sono serviti circa tre mesi. Altrettanti, più o meno, ne serviranno per lo smontaggio. Il grattacielo, un tempo di proprietà della compagnia assicurativa INA, è oggi formato da una serie di appartamenti, poco più della metà destinati ad uso ufficio, mentre i restanti sono ad uso residenziale. I condomini sono stati sollecitati all’intervento dall’amministratore dello stabile Paolo Foschetti, che ha a suo tempo incaricato lo Studio Moretti di Botticino di presentare il progetto di risanamento, preceduto da una serie di analisi sullo stato di fatto, eseguite utilizzando anche droni. Sono state così identificate le metodologie conservative più adeguate al rispetto della natura dei vari elementi materici, ed è stata coinvolta sin dalle prime fasi la Soprintendenza. «Nel corso dei suoi novant’anni di vita - commenta il sindaco Emilio Del Bono - il grattacielo ha subito le inevitabili ingiurie del tempo. I lavori che il Gruppo Deldossi porterà a termine ci consentiranno di tornare ad apprezzare appieno quest’opera architettonica ispirata ai grandi edifici di Chicago». «Siamo orgogliosi di lavorare su uno dei simboli della città - dichiara Massimo Angelo Deldossi, direttore generale dell’omonimo Gruppo - con tecnologie all’avanguardia per la conservazione dei beni culturali stiamo effettuando interventi di pulitura, integrazione degli elementi architettonici e di altri rivestimenti che rappresentano l’edilizia dell’epoca». «Stiamo eseguendo puliture a secco con mescole d’acqua e tensioattivi ecologici, nonché lavaggi a pressione - specifica Stefano Tucci, direttore di Delars, società di restauro del Gruppo Deldossi - ad esse segue il trattamento delle croste nere superficiali con un sistema di pulitura laser».

Queste fasi lasciano poi spazio alla messa a nuovo di elementi in graniglia, al consolidamento del paramento murario, alla ricostruzione dei laterizi, al rifacimento degli intonaci e delle finiture e alla protezione delle superfici. Racconta Giovanni Dossena, project manager dell’impresa Deldossi: «La realizzazione del cantiere in una posizione di così forte passaggio è stato il primo problema che abbiamo affrontato cercando di ridurre al minimo la durata dei lavori». Paolo Giuseppe Moretti, titolare dell’omonimo studio, chiarisce: «L’edificio non era mai stato sottoposto a lavori generali di manutenzione, se non modesti e resi necessari da ragioni contingenti. Siamo intervenuti in una logica di recupero conservativo della facciata, finalizzata con il progetto a firma di Lorenzo D’Adda, oggi direttore dei lavori, e di Daniele Serino, direttore operativo dello Studio». Successivamente, precisa Moretti, «si interverrà anche sulla pavimentazione dei porticati e della galleria».

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