in loggia

«Tra due capitali un solo binario non è sufficiente»

di Eugenio Barboglio
I due sindaci Giorgio Gori e Emilio Del Bono al Festival delle luci. Il titolo di «Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura» è «La città illuminata»
I due sindaci Giorgio Gori e Emilio Del Bono al Festival delle luci. Il titolo di «Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura» è «La città illuminata»
I due sindaci Giorgio Gori e Emilio Del Bono al Festival delle luci. Il titolo di «Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura» è «La città illuminata»
I due sindaci Giorgio Gori e Emilio Del Bono al Festival delle luci. Il titolo di «Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura» è «La città illuminata»

Brescia e Bergamo sempre più unite verso il 2023, ma separate da un sistema di collegamento ferroviario inadeguato. «Tra città come le nostre non può esserci un solo binario. Ci rendiamo conto che il raddoppio le Ferrovie non possono realizzarlo in un anno, ma l'essere capitali della cultura può stimolare ad avviare il progetto», concordano i sindaci di Brescia e Bergamo: Emilio Del Bono, e Giorgio Gori ieri in Loggia per fare il punto sulla sfida del 2023. Dopo la scelta del titolo, «La città illuminata», ora toccherà al logo. Al bando hanno partecipato 33 realtà. «La scelta non tarderà, questione di pochissime settimane», ha sottolineato l'assessore alla Cultura, Laura Castelletti, affrettando i tempi immaginati da Gori. Titolo, logo, dialogo aperto sui progetti, sollecitazioni al mondo dell'impresa perchè la capitale proietti i suoi effetti oltre il 2023: si tratta non solo di rafforzare il rapporto tra due città, ma di «far venir fuori una nuova identità», dice Baia Curioni. Il 2023 - chiarisce Del Bono - non è solo un traguardo, deve essere un inizio. Ad esempio, dal punto di vista dei collegamenti, si diceva. In attesa di Fs, le due società municipali che si occupano di mobilità stanno studiando collegamenti specifici e c'è il progetto di un percorso a piedi, un Cammino, oltre a quello della Ciclopedonale finanziata dalla Regione con 6 milioni di euro. «A differenza di altri grandi eventi, la Capitale della cultura non ha un tema. Il tema si crea strada facendo, nasce dai luoghi e dal territorio», dice Stefano Baia Curioni, che con Ask Bocconi sta supportando i Comuni nella costruzione del palinsesto. Non c'è un tema ma, come abbiamo scritto una settimana fa, c'è un titolo: «La città illuminata». «Ha tanti significati: l'illuminazione come luce, ma anche come lume dell'intelligenza, faro che permette di guardare lontano ed insieme punto di riferimento», spiegano i sindaci. E qui due cose vengono in mente: in entrambe le città è stato organizzato in passato un festival delle luci che può essere rilanciato, e Brescia e Bergamo sono territori dove l'elettricità è sinonimo di A2A. Sarà protagonista la utility dell'anno della cultura? C'è da scommettere.

Come lo deve essere in generale il tessuto economico delle due province, che i due sindaci stanno incontrando: ieri Gori i costruttori bergamaschi, martedì Del Bono gli industriali di Confindustria Brescia. Da questo mondo - spiegano i due sindaci - sono arrivati diversi progetti per il 2023, tra i 430 che hanno risposto alla manifestazione di interesse promossa dalle due amministrazioni. Del Bono è convinto che le aziende possano fare di più, anche sostenendo economicamente quanto già messo in campo dalla Loggia: dal corridoio Unesco traverso il parco archeologico del Capitolium all'ascensore per il castello. Il giudizio generale dei sindaci sui 430 progetti è che «sono buoni ma non esaustivi delle potenzialità dei territori». Per questo resta aperta la possibilità di presentare nuove idee, almeno fino a tutto il primo semestre dell'anno prossimo: «Il dossier che dovrà essere presentato entro gennaio conterrà bozze del palinsesto degli eventi ma non il palinsesto definitivo», per il quale ci sarà ancora tempo. Non a caso sia Del Bono sia Gori non si sbilanciano sull'evento di apertura e su quello di chiusura, ancora tutti da decidere. Come noto, a giustificare l'ampio margine di incertezza è anche il fattore-finanziamenti pubblici e privati: il milione di euro del Ministero potrebbe raddoppiare e così i 5 milioni di Banca Intesa.
Già perfetti i progetti consegnati il 15 settembre? Forse qualcuno, ma i più sono perfettibili, e per migliorarli continua l'interlocuzione tra gli assessorati alla Cultura dei due Comuni, coadiuvati dal gruppo di lavoro di Ask Bocconi, e i proponenti: le filarmoniche, i teatri, le associazioni culturali e enogastronomiche, quelle del terzo settore, le fondazioni... Con questo intento ad ottobre saranno organizzate quattro giornate di confronto sui progetti per ciascuna delle macro-aree tematiche scelte dalla cabina di regia: la città che inventa, la vulnerabilità e la cura, la città e la natura e i tesori nascosti. Il cantiere insomma non si è chiuso il 15 settembre, non si chiuderà il 31 gennaio con la consegna del dossier ma è aperto e resterà aperto a lungo. .

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