mobilità

Trasporti e rincari, appello da Brescia: «Dateci più fondi»

di Marta Giansanti
Gli amministratori dicono «no» agli aumenti dei costi dei biglietti e ai tagli delle corse. Pressing sul Pirellone Terzi: «Insieme per chiedere risorse al governo»
Da Brescia l’appello alla Regione per evitare  l’aumento del costo dei biglietti oppure il taglio delle corse
Da Brescia l’appello alla Regione per evitare l’aumento del costo dei biglietti oppure il taglio delle corse
Da Brescia l’appello alla Regione per evitare  l’aumento del costo dei biglietti oppure il taglio delle corse
Da Brescia l’appello alla Regione per evitare l’aumento del costo dei biglietti oppure il taglio delle corse

Aumentare il costo dei biglietti o tagliare i servizi del trasporto pubblico? Nessuna delle due opzioni va considerata: sono d’accordo gli amministratori locali, intervenuti ieri mattina all’Assemblea dei sindaci, convocata in Broletto per fare chiarezza sulla situazione economica in cui versa l’Agenzia del Tpl di Brescia, carente di risorse finanziarie e soggetta a un innalzamento delle spese diversificate del settore. L’unica soluzione: chiedere maggiori fondi statali ma soprattutto regionali, agendo quindi sull’attuale disponibilità di Regione Lombardia attraverso un incremento del 10%, pari a circa 60 milioni di euro in più di cui 7,5 per il Bresciano, e portando il fondo destinato alle Agenzie provinciali a 690 milioni da indicizzare annualmente. «Una cifra non irragionevole da reperire per una Regione come la Lombardia», sottolinea Giancarlo Gentilini, presidente dell’Agenzia Tpl di Brescia. Nasce così la proposta di Emilio Del Bono, sindaco della città: stilare un documento condiviso da tutti i rappresentanti politici locali e incontrare, insieme ad Acb e alla Provincia, l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi («e perché no, farlo recapitare anche al nuovo Governo, quando ci sarà») per muovere le dovute e necessarie richieste. «Il sistema del Tpl bresciano, che ha i suoi limiti, riesce a stare in piedi anche grazie all’anomalia dei due enti che concorrono annualmente con cifre importanti: 8,5 milioni della Loggia e 2,3 milioni del Broletto, unico caso su tutto il territorio regionale. Siamo la prima provincia lombarda per estensione e seconda per numero di abitanti ma verso cui la Regione destina solo 57 milioni che valgono il 9,08% sugli 1,2 miliardi di euro totali destinati al trasporto pubblico».

Una sperequazione tra i criteri di attribuzione delle risorse e della popolazione residente tutta a vantaggio di Milano su cui sono riversati circa 300 milioni. «Considerato che 600 milioni sono destinati a Trenord, che notoriamente non è il massimo dell’efficienza, i restanti 300 milioni devono essere suddivisi tra le altre 11 province. È una politica che va al contrario - chiosa Del Bono -, da troppo tempo è calato un imbarazzante silenzio sulla mobilità pubblica mentre nel resto d’Europa si disincentiva l’utilizzo dei mezzi privati. Sicuramente la strada non può essere quella di aumentare il costo dei titoli di viaggio, sarebbe incoerente con le nostre azioni di investimento sui trasporti pubblici, a maggior ragione in un periodo in cui si assiste a una crescita diffusa delle spese. Siamo un territorio strategico e possiamo far sentire la nostra voce, non possiamo arretrare da questa posizione». Una proposta condivisa dal primo cittadino di Roccafranca Marco Franzelli che rilancia la «creazione di un tavolo di confronto nel più breve tempo possibile, non solo a livello regionale ma anche ministeriale, indirizzato all’aumento del fondo». Disponibilità piena e confermata anche da parte dell’Associazione Comune Bresciani presieduta da Cristina Tedaldi, sindaco di Leno, «perché l’eventualità di un taglio dei servizi o di un incremento dei costi dei titoli di viaggio non venga presa in considerazione».

Una «task force» per non lasciare nulla di intentato e non mettere a rischio la vivibilità di alcune aree e gli spostamenti di migliaia di studenti. «Le risorse sono troppo inferiori rispetto alle esigenze e non possiamo permettere che a soffrirne siano territorio marginali già penalizzati», conclude il presidente della provincia Samuele Alghisi dando come tempistiche di realizzazione del documento «una settimana o poco più». «Saremo al fianco di tutti loro per chiedere maggiori fondi al Governo - replica l'assessore Terzi -. Nell’attuale momento di difficoltà difficilmente Regione riuscirà ad aumentare le attuali risorse previste. Abbiamo messo a disposizione dei territori tantissimi fondi in parte investimento, ma in parte corrente non possiamo. Siamo tutti nella stessa situazione ma saremo insieme a loro per fare in modo che il governo ci riconosca ciò che ci spetta: una quota del fondo nazionale trasporti più cospicua». •.

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