il disagio

Trasporti, l'Agenzia del Tpl fa il punto: «Disservizi segnalati ma presto risolti»

di Mimmo Varone
Dopo il centinaio di telefonate e email da parte dei genitori degli studenti la spiegazione di chi gestisce il servizio. Aggiustamenti verranno fatti su orari e percorsi, dove si può. Ma le risorse scarseggiano e pensare a corse aggiuntive è problematico.
I problemi ai trasporti pubblici  sono stati segnalati in varie zone della provincia ma l’Agenzia  spiega che sono in via di risoluzione e non più gravi di altri anni
I problemi ai trasporti pubblici sono stati segnalati in varie zone della provincia ma l’Agenzia spiega che sono in via di risoluzione e non più gravi di altri anni
I problemi ai trasporti pubblici  sono stati segnalati in varie zone della provincia ma l’Agenzia  spiega che sono in via di risoluzione e non più gravi di altri anni
I problemi ai trasporti pubblici sono stati segnalati in varie zone della provincia ma l’Agenzia spiega che sono in via di risoluzione e non più gravi di altri anni

Disguidi, criticità e disservizi ci sono stati, ma niente più o forse meno degli altri anni. Puntualmente segnalati da un centinaio di telefonate o lettere di genitori all’Agenzia del Tpl, e ai giornali. In parte sono già risolti, altri lo saranno nei prossimi giorni. I bresciani, però, sappiano che il barile delle risorse è stato raschiato fino in fondo, quel che c’è è utilizzato al meglio e resta solo la leva degli aggiustamenti di orario o di percorso, dove si può. Avere corse aggiuntive sarà molto difficile, e le proteste per pullman sovraffollati, che sono la metà di quelle arrivate in via Marconi, sarà bene indirizzarle alla politica, perché altri fondi per un servizio migliore solo da lì possono venire. È questo, in buona sostanza, il quadro disegnato  dal presidente dell’Agenzia Giancarlo Gentilini e dal direttore Massimo Lazzarini in un incontro con la stampa a cui hanno volontariamente partecipato esponenti delle aziende del trasporto pubblico cittadino e provinciale con la sola eccezione di Arriva.

Disguidi e segnalazioni, la mappa dei problemi

I problemi che si sono verificati nei primi dieci giorni di scuola, «in parte sono dovuti anche alla confusione generata dal ritorno all’ingresso unico ma con entrate differenziate e con 30 istituti che hanno scelto la settimana corta – sottolinea il direttore -, creando altri scostamenti rispetto all’orario del 2019 preso a riferimento». Dunque, i problemi segnalati in Franciacorta verso gli Istituti di Iseo «dovrebbero essere risolti» con l’anticipo delle corse già predisposto.

Ci sono state poi segnalazioni da parte dei Comuni dell’Alto Garda per qualche studente rimasto a piedi. E anche qui la soluzione si è trovata sostituendo il pullman con uno di maggiore capienza, atteso che le strade di Tremosine e Limone non sono adatte ai bus snodati da 18 metri.

In Vallecamonica pare vada tutto liscio, e sulla Bassa permane la «carenza strutturale di linee che non permette di coprire del tutto il territorio e si fa ricorso alle coincidenze». Altro, però, è da mettere a posto. Il problema più grosso, forse, persiste a Bedizzole per chi deve raggiungere gli istituti di Montichiari e Lonato. L’anno scorso c’era una corsa aggiuntiva grazie all’emergenza Covid. «Ora il Covid non c’è più e cercheremo di provvedere», dice Lazzarini. Così i mezzi non hanno posti per tutti sulla Carpenedolo-Montichiari e sulla Lonato-Desenzano, oltre che sulla Lonato-Montichiari per la quale si cerca di coordinarsi con Cremona-Mantova.

La linea Brescia-Barbariga arriva mediamente con 15-20 minuti di ritardo, e la corsa delle 12 per Brescia dovrebbe essere posticipata.

Sulla Erbusco-Palazzolo e sulla Ostiano-Leno per il Capirola c’è un solo pullman al mattino troppo presto (arrivo intorno alle 7). Stavolta ci si sono messi pure i disguidi «strutturali». Capita che alcune direttrici siano servite da due vettori diversi, che da sempre si accordano tra di loro e permettono flessibilità.

Ora è accaduto che la linea Bedizzole-Montichiari, prima gestita da Sia/Arriva, da questo settembre sia stata assegnata ad Apam. «Arriva, però, non ha escluso la vendita degli abbonamenti per la linea non più sua e li ha venduti per sbaglio ad alcune decine di studenti– spiega l’Ad di Apam Claudio Garatti –, una volta che ce ne siamo accorti il problema è stato risolto». Sarà che il bonus trasporti ha mandato in tilt anche le biglietterie. Infine, gli studenti lasciati a terra. «Il motivo non sempre riguarda la capienza o un errore di programmazione.

Studenti lasciati a terra? "In molti non indossano la mascherina"

Molti non vengono fatti salire perché  privi di mascherina Ffp2, ancora obbligatoria – precisa Lazzarini -. Lo abbiamo accertato con i nostri verificatori, come facciamo con tutte le segnalazioni ricevute, e la mascherina resta ancora un problema».

"Servizio ben organizzato, ma necessari adeguamenti"

Sparsi sul territorio ci sono 100 istituti scolastici e il Tpl mette in campo tremila corse al giorno con 700 autisti. Soprattutto nella Bassa centrale si gioca su incastri di coincidenze e basta un ritardo perché qualcuno resti a piedi. Tuttavia, «non vogliamo trincerarci dietro la scarsità di risorse – dice Gentilini -. Nonostante la collaborazione stretta con l’Ufficio scolastico territoriale, gli orari provvisori delle prime settimane ci impongono adeguamenti anche se il servizio è ben organizzato». E comunque, «tutte le segnalazioni che ci sono arrivate riguardano poche e circoscritte situazioni». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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