Trovò l’aereo dei Foresti Scomparso in Venezuela

di Giuseppe Spatola
I resti dell’aereo di Foresti e Missoni recuperato nel giugno del 2013 a largo di Los RoquesHugo Marino con la moglie e la figlia nel giorno della sua laurea
I resti dell’aereo di Foresti e Missoni recuperato nel giugno del 2013 a largo di Los RoquesHugo Marino con la moglie e la figlia nel giorno della sua laurea
I resti dell’aereo di Foresti e Missoni recuperato nel giugno del 2013 a largo di Los RoquesHugo Marino con la moglie e la figlia nel giorno della sua laurea
I resti dell’aereo di Foresti e Missoni recuperato nel giugno del 2013 a largo di Los RoquesHugo Marino con la moglie e la figlia nel giorno della sua laurea

L’uomo che ritrova gli scomparsi è svanito nel nulla, un fantasma che non ha lasciato traccia. Hugo Marino, l'intermediario italo-venezuelano che nel giugno del 2013 coordinò le operazioni di ritrovamento del bimotore precipitato il 4 gennaio 2013 al largo dell'arcipelago di Los Roques, in Venezuela, trascinando con sé nel mar dei Caraibi i quattro passeggeri italiani, fra cui i due bresciani di Pralboino Guido Foresti ed Elda Scalvenzi, oltre a Vittorio Missoni e alla moglie Maurizia Castiglioni, è semplicemente sparito. Da 183 giorni, circa 26 settimane, del titolare della Sea Corporation, società specializzata in recuperi, non si hanno più notizie. Un mistero nel mistero, che getta nuove ombre sull'incidente aereo di 6 anni fa mai chiarito. Marino fu l'artefice sia del ritrovamento del Transaven scomparso nel 2008 con 14 persone a bordo e individuato a quasi mille metri di profondità nel giugno del 2013, sia del YV 2615 su cui viaggiavano anche i due bresciani. Hugo Marino, 55 anni, vive a Miami (Florida) con la famiglia. Sabato 20 aprile 2019 era atterrato con un volo da Miami all'aeroporto Simon Bolivar di Caracas in Venezuela. L'ultimo contatto dell'uomo è stato con la madre, che vive con lui in Florida, alle 12.20 ora di Caracas. Poi il nulla. Da quel momento Hugo è un fantasma. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dalla famiglia potrebbe trovarsi in stato di arresto a Caracas, ma nessuna conferma o smentita è arrivata dal nostro ministero degli esteri. Elizabeth Mercedes Márquez de Alcalá, moglie di Marino, proprietaria di una società chiamata Aquatic Electronic Systems con sede a Miami, negli Stati Uniti, ha denunciato la scomparsa sostenendo che l’uomo è stato fermato dalla direzione Generale di controspionaggio militare (Dgcim) dopo il suo arrivo in Venezuela. SIA ELIZABETH Mercedes Márquez de Alcalá, sia sua figlia, hanno espresso la loro massima preoccupazione per la situazione di Hugo Marino e il suo stato di salute. La donna ha anche sottolineato che ha richiesto un «Habeas Corpus» al tribunale penale e alla Corte suprema di giustizia, ma non ha mai ricevuto risposta. Hugo Marino è un subacqueo professionista venezuelano, proprietario di una società ed è consulente di Kongsberg, che produce i robot subacquei dei veicoli subacquei autonomi (AUV), è un veicolo subacqueo autonomo che viaggia sott'acqua senza richiedere l'intervento di un operatore. Ora la scomparsa in Venezuela, che alimenta il giallo sull’incidente di Los Roques e sul destino toccato ai quattro italiani. In questi sette anni, infatti, malgrado l’aereo sia stato individuato e recuperato a mille metri di profondità, i parenti di Missoni e Foresti non hanno mai avuto la possibilità di avere i poveri resti dei loro cari. Il mare, infatti, non avrebbe restituito nulla oltre alla carcassa e alle lamiere. Ora il giallo nel giallo che riaccende il mistero. • Giuseppe.spatola@bresciaoggi.it

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