Un ultimo «perché», urlato piangendo prima di chiede disperatamente aiuto. Il tempo di serrare lo sguardo sul suo aguzzino, di alzare le mani per chiedere pietà e poi lasciarsi crollare senza forze sull’asfalto. È morta così Elena Casanova, operaia Iveco di 49 anni, piegata dai colpi di martello vibrati con rabbia e lucida follia dall’ex compagno Ezio Galesi, dieci anni più vecchio. Venti secondi e sessantanove passi dal civico 13 di via Fiorita a Castegnato, dove i due un anno e mezzo fa avevano condiviso sorrisi, abbracci e sogni. Per lei la storia era però arrivata al capolinea, con un nuovo amore coltivato negli ultimi mesi e fatto crescere a piccole dosi per non avere delusioni. Per lui il tarlo dell’abbandono e le frustrazioni che lo consumavano nel ricordo di quello che era stato e inevitabilmente non sarebbe più potuto essere. Un pensiero fisso che aveva spinto Ezio Galesi anche a lasciare scritte «criptiche» sui muri della via perché lei capisse gli «errori commessi». (...)
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