FRANCIACORTA

Visite digitali a distanza, a Chiari l’ultima arma anti-Covid

di Giancarlo Chiari
Monitorati i pazienti a domicilio o nelle Rsa senza ricoveri. Da ottobre oltre 500 prestazioni, in questi giorni al via la cardiologia
La videomedicina sarà radicata sul bacino dell’Asst Franciacorta
La videomedicina sarà radicata sul bacino dell’Asst Franciacorta
La videomedicina sarà radicata sul bacino dell’Asst Franciacorta
La videomedicina sarà radicata sul bacino dell’Asst Franciacorta

L’emergenza covid 19 che ha imposto all’Asst Franciacorta di riservare per settimane ai contagiati quasi tutti i posti letto per terapia intensiva e subintensiva dell’ospedale Mellini di Chiari ha spinto lo sviluppo della sperimentazione della telemedicina per garantire visite e terapie tanto per le Rsa che per pazienti non autonomi nelle proprie abitazioni. L’acquisto di un sistema radiografico portatile è stata la premessa per lo sviluppo degli ambulatori del presidio di Chiari, separato dall’ospedale, gestito dalla direzione sociosanitaria. Il presidio, in piazzale Mazzini, collegato con Ats e medici di base, ha creato le condizioni per lo sviluppo della telemedicina che sfrutta le potenzialità dell’informatica per superare i problemi della distanza. L’Asst, che aveva da poco riqualificato il proprio sistema informatico per potenziare i collegamenti tra i presidi, ha inventato una «Dad sanitaria» per seguire a domicilio sia i contagiati che i ‘guariti’ in convalescenza, e quanti avevano problemi di salute diversi, ma non potevano muoversi ne presentarsi agli ambulatori dell’ospedale. L’Asst ha messo i medici in condizione di interagire con il paziente, di vederlo, di effettuare diagnosi e di prescrivere cure e farmaci. La gestione di dati riservati ha richiesto una piattaforma sicura per garantire la privacy, di ogni passaggio: dalla prenotazione al pagamento del ticket. L’Asst ha formato medici e infermieri e i pazienti hanno dovuto dotarsi di tablet o pc. L’Ambulatorio Infermieristico Territoriale, Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza sono stati i primi a sperimentare. Alessandra Ramera, responsabile dell’Ait ha dichiarato: «Da ottobre 2020 ad oggi abbiamo effettuato 526 prestazioni in teleassistenza». Michele Tagliasacchi, Responsabile della Npia: «Lo strumento garantisce sicurezza sotto il profilo della privacy». Andrea Tinnirello, responsabile dell’Ambulatorio del dolore, ha spiegato: «Con la televisita è stato possibile confrontarsi con i colleghi della Rsa su opportunità terapeutiche e gestione farmacologica senza far muovere un paziente estremamente fragile. Pensiamo di utilizzare questa modalità per controlli di pazienti con dolore cronico che richiedono aggiustamenti dei dosaggi farmacologici e la valutazione dell'efficacia di altre procedure». Giuseppe Solazzi, direttore sociosanitario dell’Asst ha commentato: «Inizia un nuovo capitolo dell’assistenza sanitaria, orientata sempre più a curare le persone nel proprio ambiente, limitando il ricovero in ospedale alle vere acuzie: i pazienti ne beneficeranno prima e meglio. Si sta replicando la rivoluzione di anni, quando le vecchie e, per alcuni, “care” lastre radiologiche furono digitalizzate». E in questi giorni è partito anche il progetto per la cardiologia, unico reparto con il pronto soccorso che ha sempre operato durante la pandemia. •.

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