L'INCHIESTA

Vittorio Sgarbi a rischio processo per diffamazione

Vittorio  Sgarbi  fuori da Montecitorio  (Foto Ansa/Massimo Percossi)
Vittorio Sgarbi fuori da Montecitorio (Foto Ansa/Massimo Percossi)
Vittorio  Sgarbi  fuori da Montecitorio  (Foto Ansa/Massimo Percossi)
Vittorio Sgarbi fuori da Montecitorio (Foto Ansa/Massimo Percossi)

Si torna a parlare di  Vittorio Sgarbi e di quando  attaccò in televisione due pm di Milano. Il critico d'arte e parlamentare  rischia di finire a processo per diffamazione. Il pm di Brescia Antonio Bassolino ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dopo che gli atti erano tornati nelle sue mani per ulteriori verifiche a seguito della precedente richiesta di chiusura indagini, notificata a Sgarbi nell'agosto del 2019. 

  I fatti si riferiscono alla  puntata del 24 marzo 2019 di "Non è l’Arena" in cui  Sgarbi attaccò due magistrati della Procura di Milano, Luca Gaglio e Tiziana Siciliano, titolari dell’inchiesta Ruby Ter «riferita all’ex presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e alle signore che partecipavano agli incontri definiti Bunga Bunga» scrive il pm nell’avviso di conclusione indagini. «È una vergogna che siamo ancora a processare Berlusconi per questa scemenza. Una vergogna dello Stato indegno. Deve vergognarsi chi ha aperto questa inchiesta, vergogna», è una delle frasi pronunciate da Vittorio Sgarbi e finite agli atti dell’inchiesta della Procura bresciana competente per i procedimenti riguardanti i magistrati di Milano.

 

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