Caccia al cinghiale
La più imponente
battuta sul Sebino

di Alessandro Romele
Sono stati ispezionati palmo a palmo i sentieri dell’entroterra sebino
Sono stati ispezionati palmo a palmo i sentieri dell’entroterra sebino
Sono stati ispezionati palmo a palmo i sentieri dell’entroterra sebino
Sono stati ispezionati palmo a palmo i sentieri dell’entroterra sebino

Centoventi operatori venatori, supportati da una muta di 40 cani, hanno perlustrato circa 9 chilometri quadrati di boschi. Sono i numeri dell’imponente battuta di caccia al cinghiale, organizzata dalle squadre del Comprensorio di Caccia C5 che coordina un bacino di Pisogne, Zone, Marone e Sale Marasino e dell’Ambito della Pianura che da Sulzano scende verso la Franciacorta. Teatro dell’operazione i monti del Sebino, nell’area tra Sulzano e Sale Marasino. «L’obiettivo – spiega Gianmario Picchi, referente del Comprensorio sebino – era di unire le forze, in modo da potersi muovere liberamente a cavallo tra i due territori senza ostacolarsi. Sono stati impegnati 4 gruppi composti da sei cacciatori, che con i cani si sono mossi nei boschi e sui sentieri, mentre tutti gli altri hanno formato una cintura, in modo da contenere i cinghiali all’interno di quest’area, per rendere più agevole l’abbattimento». Si è insomma formata una sorta di sacco che dalla località Grisa conduceva a Santa Maria del Giogo, per poi inoltrarsi nella zona Alpi. «Il problema è di grosse proporzioni – sottolinea Giuseppe Pasolini, presidente dell’Ambito di caccia Franciacorta – e agricoltori e contadini spesso ci segnalano la presenza degli animali sui loro terreni. È complicato cacciare qui: ci sono canali e pendii, strettoie in cui è difficile operare: la collaborazione con il C5 è utile anche in questo senso. Loro conoscono a memoria il territorio, ci diamo una mano gli uni con gli altri».


DA OTTOBRE I CINGHIALI abbattuti nei due comprensori sfiorano quota 200. «I numeri sono specchio di quanto sia radicata la presenza dei cinghiali sul territorio– sottolinea Marco Ghitti, Presidente della Comunità Montana del Sebino Bresciano –: chi lavora sulle colline e sulle nostre montagne va tutelato. Noi ci impegneremo a sostenere tutte le attività volte al contenimento del problema. Ringrazio ovviamente chi, questa mattina e in altre occasioni, si impegna per rendere più sicura la zona, e con questa attività rassicura chi vi lavora e vi abita». Nel corso della battuta sono stati uccisi 10 cinghiali: le carcasse verranno ora analizzate dagli operatori dell’istituto Zooprofilattico di Brescia.

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