«Cinghiali abbattuti»
Rinvio a giudizio
per gli 8 imputati

di Mario Pari
L'inchiesta ha messo a nudo il vero volto dei piani di abbattimento
L'inchiesta ha messo a nudo il vero volto dei piani di abbattimento
L'inchiesta ha messo a nudo il vero volto dei piani di abbattimento
L'inchiesta ha messo a nudo il vero volto dei piani di abbattimento

Per quegli abbattimenti di cinghiali, tanti cinghiali, che l'accusa considera illegali, ci sarà un processo.

 

SONO OTTO gli imputati che il gup ha rinviato a giudizio, con diverse accuse a vario titolo. Saranno processati: l’ex presidente della Provincia di Brescia Pierluigi Mottinelli, l’ex comandante della polizia provinciale Carlo Caromani, gli agenti Dario Saleri e Gianluca Cominini, il funzionario dell’ex ufficio Caccia della Provincia di Brescia Raffaele Gareri, l’ex numero uno dell’Ambito territoriale di caccia Oscar Lombardi e i direttori dell’Ufficio territoriale della Regione Giulio Del Monte e Alberto Cigliati. I reati di cui devono rispondere, a vario titolo, sono inquinamento ambientale, peculato, uccisione ingiustificata di animali e macellazione abusiva. L’ex comandante della polizia provinciale Caromani anche di rivelazione di segreti di ufficio. La vicenda, da un punto di vista delle cronache giudiziarie è venuta alla ribalta circa un anno ad epilogo delle indagini condotte dai carabinieri forestali della stazione di Vobarno. Nell’estate scorsa venne rigettata la richiesta della sospensione dall’esercizio di pubblico servizio» nei confronti di sei tra le persone coinvolte. Ora nel processo, che inizierà il 19 dicembre, bisognerà stabilire se quelli finite al centro della vicenda giudiziaria fossero interventi di contenimento dei cinghiali eseguiti legalmente o battute di caccia abusive. Per l’accusa si tratta di battute di caccia abusive camuffate da interventi di contenimento di cinghiali selvatici. E sono veramente numerosi i comuni della provincia in cui secondo la ricostruzione accusatoria sarebbero state commesse. Tra gli altri: Edolo, Tremosine, Magasa, ma anche Villa Carcina, Concesio, Gussago, Bagolino, Nuvolento. Dalle valli e ai laghi ai comuni a ridosso di Brescia. In tutte queste zone sarebbe stata praticata attività venatoria in modo illegale. Ma i reati ipotizzati, per cui ci sarà il processo, oltre all’uccisione ingiustificata di animali, sono anche quelli di peculato, per la destinazione dei cinghiali abbattuti, macellazione abusiva e inquinamento. Reati di cui gli imputati devono rispondere a vario titolo.

Suggerimenti