Tanti piccoli
passi e una
grande parola
Da tempo ormai i progetti sono partiti. E il Covid non li ha fermati: le scuole si sono adattate e anche da casa si possono affrontare questi temi. Grandi temi, con una grande parola: «legalità». Che abbraccia tanti campi, dall’ambiente alla lotta alla violenza sulle donne, e che cammina accompagnata ad un’altra: «educazione». Perchè la scuola è e deve essere proprio questo: un terreno fertile sul quali i nostri ragazzi siano educati a crescere avendo la legalità come valore imprescindibile. Il Covid, si diceva, non ha scoraggiato professori e studenti: dai più piccoli ai più grandi si sono tirati su le maniche e si sono dati da fare. I temi sono troppo attuali e importanti per essere abbandonati: e così, dalla violenza sulle donne al contrasto ad ogni estremismo, sono partiti e continuano progetti, idee, iniziative. Alle spalle di tutto questo, va inoltre sottolineato, c’è anche una programmazione a più alti livelli, che ha portato in classe l’educazione civica e che ha voluto che si facesse «rete»: la cooperazione tra istituti è fondamentale per costruire sinergie importanti e che possano durare nel tempo. Poi il resto è nelle mani degli insegnanti e della loro sensibilità: ma a giudicare da quello che è stato prodotto, chi si è dato da fare ha raggiunto traguardi importanti. La strada allora è quella giusta, e chi la sta percorrendo va sostenuto e incoraggiato. Continua così il viaggio del nostro quotidiano nel mondo della scuola bresciana in occasione di «Bresciaoggi per la Vita»: sì, la scuola è vita tutti se ne devono occupare. •
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