Far West negli
ospedali. Un’aggressione
a settimana

di Alessandro Gatta
Nei tre ospedali dell’Asst del Garda si sono registrate 116 aggressioni  al personale negli ultimi tre anni I vertici dell’Asst del Garda  annunciano investimenti in sicurezza
Nei tre ospedali dell’Asst del Garda si sono registrate 116 aggressioni al personale negli ultimi tre anni I vertici dell’Asst del Garda annunciano investimenti in sicurezza
Nei tre ospedali dell’Asst del Garda si sono registrate 116 aggressioni  al personale negli ultimi tre anni I vertici dell’Asst del Garda  annunciano investimenti in sicurezza
Nei tre ospedali dell’Asst del Garda si sono registrate 116 aggressioni al personale negli ultimi tre anni I vertici dell’Asst del Garda annunciano investimenti in sicurezza

Corsie degli ospedali e sale d’aspetto dei pronto soccorso trasformati in saloon del Far West. Insulti, minacce e aggressioni, furti e atti vandalici. La pericolosa escalation registrata nelle strutture che fanno capo all’Asst di Denzeno hanno spinto i vertici a intervenire. I casi più eclatanti risalgono a un mese fa: al pronto soccorso di Manerbio, medico è stato pestato selvaggiamente dal fidanzato di una paziente. Nelle stesse ore a Desenzano, una «banda di rom» – così l’ha definita il direttore generale di Asst del Garda, Carmelo Scarcella – ha addirittura «occupato il reparto, pretendendo la massima priorità di cura per un componente del clan». In entrambi i casi solo l’intervento dei carabinieri ha evitato il peggio. LA SICUREZZA è un problema che non risparmia nessuna struttura sanitaria della provincia, ma è dal Garda che emergono i primi dati concreti sul fenomeno: in meno di quattro anni, dal 2016 ad oggi, si contano 56 episodi di insulti e minacce e 60 aggressioni fisiche. A queste si aggiungono atti vandalici, e addirittura 31 furti, in ospedale e non solo. «Stiamo affrontando un fenomeno sempre più preoccupante – ha affermato ieri Scarcella nel corso di una conferenza stampa - che non riguarda solo il pronto soccorso, ma anche i servizi psichiatrici e sulle dipendenze, perfino gli sportelli di scelta e revoca, soprattutto nei giorni di massimo affluenza per il rinnovo delle esenzioni, reazioni violente per i tempi di attesa o le richieste non soddisfatte». Nel 2016, in tutti i presidi di Asst del Garda, si contavano 14 intemperanze verbali e 9 aggressioni fisiche. Nei primi mesi di quest’anno siamo già a 28 aggressioni verbali e a 15 fisiche: 10 tra Desenzano e Lonato, 10 a Gavardo e Salò, addirittura 23 tra Manerbio e Leno. IERI MATTINA a Desenzano è stato in visita il prefetto Attilio Visconti, accompagnato dai rappresentanti di tutte le forze dell’ordine provinciali: insieme alla dirigenza di Asst verrà redatto un Piano aziendale di sicurezza, specifico per ogni presidio, pronto a entrare a pieno regime in un paio d’anni. Verrà nominato un Security manager, cui spetterà il coordinamento delle operazioni e la predisposizione del piano operativo: a grandi linee si prevedono investimenti in videosorveglianza, per il controllo dei perimetri e degli accessi, la protezione dei siti più sensibili, corsi di formazione del personale per gestire rischi e situazioni, la collaborazione con le associazioni di volontariato, l’ipotesi di avvalersi di un servizio di vigilanza almeno per i momenti critici, ad esempio il fine settimana a Manerbio, o in estate a Desenzano (dove si toccano picchi, ad agosto, di oltre 220 accessi al giorno). Da qui ai prossimi tre anni sono attesi investimenti in sicurezza fino a mezzo milione di euro. «Ma già da ora ringraziamo le forze dell’ordine – ha concluso Scarcella – per la loro azione quotidiana, anche preventiva, e per la futura partecipazione agli eventi di formazione del personale”. A margine dei rischi per l’incolumità fisica dei dipendenti, c’è anche altro: i senza fissa dimora che trovano rifugio in ospedale, e approfittano dei bagni e delle docce. «Non auspichiamo nessun drastico intervento – precisa il direttore generale Carmelo Scarcella –, ma è giusto segnalare anche questo problema». •

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