Fiamme dopo
il tamponamento
Manager senza scampo

di M.PAR.
Il cassone del tir coinvolto nel drammatico tamponamento sull’A21
Il cassone del tir coinvolto nel drammatico tamponamento sull’A21
Il cassone del tir coinvolto nel drammatico tamponamento sull’A21
Il cassone del tir coinvolto nel drammatico tamponamento sull’A21

Un tamponamento che non ha lasciato scampo: uno schianto tremendo, tra un camion e un’auto, che ha riportato la memoria all’incidente del 2 gennaio 2018 sotto il cavalcavia di Montirone sulla A21, con sei vittime.


RISPETTO a due anni fa, ora il bilancio è di un morto: un cittadino tedesco di 45 anni - O.E. le sue iniziali - al volante della vettura finita contro il mezzo pesante poco dopo le 16. Il camion, in base alla prima ricostruzione, era fermo per una coda dovuta un incidente accaduto circa due chilometri più avanti. I primi a raggiungere il posto sono stati i poliziotti della stradale di Montichiari. Sono stati loro ad estrarre il corpo del 45enne dall’auto sempre più divorata dalle fiamme. Rapidamente, nel tratto compreso tra Pontevico e Manerbio, direzione Brescia in comune di San Gervasio, sono arrivati i vigili del fuoco e il personale sanitario inviato dalla centrale Areu. Ma tutto è stato inutile per salvare il tedesco che, dai primi accertamenti della Stradale, dovrebbe essere un dirigente del gruppo di grande distribuzione Penny Market. La vittima faceva spesso la spola tra la nazione d’origine e l’Italia. Nessuna conseguenza invece per l’autista del camion: quando ha visto le fiamme alzarsi dalla vettura avrebbe cercato di staccare il rimorchio dalla motrice.


IN SEGUITO allo schianto l’autostrada, in direzione Nord, è rimasta chiusa fino alle 21,45: il tempo necessario per consentire la rimozione del veicolo che ha preso fuoco - una Skoda coupè -, ma anche per i rilievi della Stradale. Le ore successive sono state necessarie ai poliziotti per l’accertamento dell’identità della vittima, coinvolta nel gravissimo incidente. Uno schianto che, visto anche il rogo della vettura, poteva anche avere conseguenze ben più gravi, come successo all’inizio dell’anno scorso: in quell’occasione il drammatico tamponamento aveva coinvolto anche un’autocisterna che trasportava liquido infiammabile.


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