A Magasa culle vuote da tre anni Il paese si spegne

di Luciano Scarpetta
Il sindaco Federico VenturiniLe culle sono vuote oramai da tre anni a Magasa: ma la serie negativa è destinata ad interrompersi nella prossima primavera
Il sindaco Federico VenturiniLe culle sono vuote oramai da tre anni a Magasa: ma la serie negativa è destinata ad interrompersi nella prossima primavera
Il sindaco Federico VenturiniLe culle sono vuote oramai da tre anni a Magasa: ma la serie negativa è destinata ad interrompersi nella prossima primavera
Il sindaco Federico VenturiniLe culle sono vuote oramai da tre anni a Magasa: ma la serie negativa è destinata ad interrompersi nella prossima primavera

Occorrerà aspettare più o meno la prossima primavera perché una cicogna torni a posarsi sui tetti di Magasa dopo più di tre anni. Impietosa la statistica: il recente rapporto dell’Istat ha scritto lo 0 per la terza volta consecutiva nella casella delle nascite in questo piccolo borgo della Valvestino, collocato a 972 metri d’altezza nell’estremità nord del Parco dell’Alto Garda. L’ultimo nato è del 2015. «IL MOTIVO - scherza sorridendo il sindaco di Magasa Federico Venturini – è che qui da noi si fa sesso sicuro». Al netto della battuta spiritosa, più che un lieto annuncio questo sarà inevitabilmente un evento per una comunità che lo scorso dicembre, annoverava 123 anime (130 al 1 gennaio del 2018). Numeri inevitabilmente destinati a diminuire ancora in un borgo con un’età media di ultra ottantenni. Il prossimo nato è senza dubbio però un messaggio di positività per il paese che sta facendo tutto il possibile (e probabilmente anche l’impossibile) per convincere le famiglie a rimanere qui, a vivere tra le montagne della Valvestino. Un esempio per tutti fotografa la situazione: «Per andare alle scuole elementari i due piccoli studenti di una famiglia residente in paese - osserva il sindaco Federico Venturini - ogni giorno devono percorrere circa 14 chilometri per raggiungere il plesso di Capovalle. Un bimbo dalla prossima stagione inizierà a frequentare la prima elementare, mentre il fratello maggiore entrerà nell’aula di quinta». Per accompagnarli a scuola con un automezzo comunale, l’amministrazione spende poco meno di 20 mila euro all’anno. «Fortunatamente ci dà una mano in termini economici la Comunità montana parco Alto Garda Bresciano - ma dal prossimo anno dovremo affrontare altre spese». L’altro figlio più piccolo della stessa famiglia sarà infatti in età d’asilo e si dovrà scegliere se mandarlo a Capovalle o in alternativa all’asilo della frazione di Gargnano Navazzo. In questo caso la distanza è «soltanto» di 18,7 chilometri, infarciti di tortuosi tornanti della provinciale che costeggia, com’è noto, il lago artificiale creato dalla diga di Ponte Cola. «Alla fine - commenta sconsolato ma non certo rassegnato il sindaco di Magasa Federico Venturini - bisogna offrire i servizi. La gente si fermerebbe anche a vivere da queste parti, ma poi quando i figli entrano in età scolastica tutto si fa più difficile ed iniziano i problemi. Molto spesso risolti con l’emigrazione». Per questo motivo è visto come panacea di tutti i mali il nuovo tunnel che dovrebbe collegare tra qualche anno la Valvestino, all’altezza del bivio per la frazione di Armo, nel comune trentino di Bondone in località Baitoni. «Nel frattempo - chiude con un’altra battuta il sindaco Venturini rivolgendo l’accorato appello alle altre tre quattro coppie di giovani residenti in paese - è meglio che si mettano d’impegno anche loro, prendendo esempio dai loro compaesani». •

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