Acque Bresciane è pronta a studiare altre opzioni

di C.REB.

La delibera del Consiglio provinciale sulle linee di indirizzo per l’Ato ha già innescato le prime reazioni. C’è già chi parla di vittoria e chi di sconfitta. Perchè è evidente che, pur sottolineando che il criterio riguarda tutti gli impianti di depurazione in generale, in questo momento gli occhi sono tutti puntati sul progetto gardesano. IL GESTORE Acque Bresciane attraverso una nota ha spiegato di essere «a disposizione, nel pieno rispetto del ruolo dell’Ato che lo stesso documento sottolinea, per attivarsi con la massima serietà e verificare se esista per il collettore del Garda un’ipotesi di localizzazione compatibile con l’indirizzo del Consiglio, altrettanto valida dal punto di vista tecnico, ambientale ed economico rispetto al progetto in campo». Il progetto di realizzare due impianti, a Gavardo e Montichiari, «resta tecnicamente valido e validato dalla massima autorità nazionale, il ministero dell’Ambiente, e il dibattito in Broletto lo ha confermato - sottolinea Acque Bresciane -. Se tuttavia emergesse un’alternativa maggiormente condivisa dai territori, di pari efficacia in termini di tempi e costi e in linea con la normativa regionale, che possa portare all’avvio della Conferenza dei Servizi, questo consentirebbe di scongiurare un rinvio all’infinito di un iter codificato e valido su tutto il territorio nazionale e di dare finalmente risposta ad una necessità del territorio».

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