Acquedotto, la lotta continua «Non cederemo mai le chiavi»

di Luciano Scarpetta
Il sindaco Franceschino  Risatti
Il sindaco Franceschino Risatti
Il sindaco Franceschino  Risatti
Il sindaco Franceschino Risatti

Continuerà anche le elezioni, col previsto cambio di sindaco, dopo il braccio di ferro tra Limone e Acque Bresciane per la gestione del servizio idrico, con il Comune che intende resistere in tutte le sedi pur di non dover cedere le chiavi dell’acquedotto. Scontato l’esito delle elezioni: con una sola lista civica, è inevitabile la staffetta tra il sindaco Franceschino Risatti e Antonio Martinelli, finora assessore ai lavori pubblici. Meno scontato sarà il finale dell’annosa querelle che si trascina dal gennaio 2013, quando il Comune dell’alto Garda aveva revocato l’affidamento esterno del servizio, deliberando la gestione diretta del servizio idrico. IN MARZO, con la deliberazione del commissario ad acta, sembrava fosse giunto tutto ai titoli di coda: rimanevano 60 giorni di tempo al Comune per la restituzione definitiva delle chiavi degli impianti ad Acque Bresciane. Invece l’amministrazione di Limone ha inoltrato un nuovo ricorso contro il decreto al Consiglio di Stato. L’ultimatum dei 60 giorni sta per scadere, ma in attesa del ricorso, il Comune non intende mollare un bel niente. «Le chiavi dell’acquedotto restano in mano nostra fino alla fine del contenzioso, e vedremo cosa potrà accadere – commenta il sindaco Franceschino Risatti -. Nel frattempo attendiamo buone nuove da Roma, dove pare si inizi nei prossimi giorni a discutere la legge attesa da nove anni dopo il referendum, per dare sostanza al principio dell’accesso all’acqua in quanto bene comune». Nell’attesa da Limone si spera possano giungere altre buone nuove dalla Provincia di Brescia e da Strasburgo, dove pende ancora il ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo: «A Roma non ci hanno permesso di difendere le nostre ragioni», spiega Risatti. Venti giorni fa è avvenuto un incontro alla Provincia di Brescia con al centro della discussione proprio la diatriba dell’acqua pubblica: «Aspettiamo una risposta – afferma il sindaco Risatti -: anche loro non possono dirci solo no senza motivare le ragioni di questa decisione. Il nostro Comune - continua - risponde a tutti i requisiti di legge per gestire il servizio». Quali? «Limone si approvvigiona da fonti qualitativamente pregiate, dispone di sorgenti in parchi naturali e ha dimostrato efficienza nell’impiego delle risorse idriche - spiega Risatti - Infine il nostro territorio rientra nel Parco regionale Alto Garda bresciano ed è totalmente vincolato dal punto di vista paesaggistico». Non resta che attendere sviluppi. •

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