Addio a Tullio Ferro, una vita per il Garda

di Valentino Rodolfi
Giornalista, scrittore, saggista, scultore e pittore: Tullio Ferro lascia un patrimonio di bellezza e conoscenza
Giornalista, scrittore, saggista, scultore e pittore: Tullio Ferro lascia un patrimonio di bellezza e conoscenza
Giornalista, scrittore, saggista, scultore e pittore: Tullio Ferro lascia un patrimonio di bellezza e conoscenza
Giornalista, scrittore, saggista, scultore e pittore: Tullio Ferro lascia un patrimonio di bellezza e conoscenza

Tullio Ferro. Giornalista. C’è scritto così, con la parola Giornalista bella grande e con la G maiuscola, sugli annunci mortuari che danno la notizia della sua scomparsa, all’età di 93 anni spesi bene, da uomo vero. Artista, pittore, scultore, «cantore del Garda»: qualcuno lo ricorda anche così in queste ore di lutto e di grata memoria, e lo era davvero un artista raffinatissimo. Ma è significativo che i suoi cari abbiano voluto che fosse ricordato, soprattutto, come giornalista. Uno di quelli che hanno osservato e capito, raccontato e descritto, magnificato ciò che è magnifico e anche denunciato gli errori, le storture, le malefatte, gli scempi del territorio gardesano. Una terra e un lago che lui, nato in Polesine, aveva amato, studiato e protetto forse più di chiunque altro. «Da giornalista - raccontava sorridendo in vita - ho preso 23 querele. Ma le cause le ho vinte tutte perché non ho mai diffamato nessuno: ho sempre detto solo la verità, a volte anche verità per qualcuno scomode». I funerali di Tullio Ferro saranno celebrati oggi alle 15 nella chiesa di San Michele Arcangelo a Rivoltella, e sarebbe bello che fossero in tanti ad andarlo a salutare. Sarà un addio doveroso, e senza tristezza. Per diversi motivi. Il primo è che, come è scritto su quegli stessi manifesti che ne annunciano il passaggio a miglior vita, ritroverà così l’amata moglie. Il secondo è che ha vissuto pienamente, e che alla sua vita terrena chi vive sul Garda deve essere grato. C’è chi lo ricorda per la sua rubrica in video sulla mitica Telegarda («Vedi il lago dal lago»), o per gli articoli sui giornali (per Il Giorno o per Bresciaoggi, dove fu tra le prime storiche firme della pagina del Garda, questa pagina). Ma c’è molto di più. In una serie interminabile di articoli e di libri ha raccontato il lago come nessun altro, in tutti i suoi aspetti. Frutto di ricerche negli archivi storici, spulciando fonti antiche e moderne ma tutte di prima mano, mai per sentito dire, sempre dai documenti. Dalla natura alla storia, dalla mitologia al mestiere antico della pesca con tutti i suoi segreti, dalla descrizione degli affluenti, fiumi e torrenti che alimentano il lago, ai grandi personaggi che hanno vissuto e amato il Benaco (splendido il suo volume sui Premi Nobel visti sul Garda), è grazie a lui se oggi chiunque può trovare nelle biblioteche un pozzo di conoscenza sul nostro lago, conoscenza che senza Tullio Ferro oggi si sarebbero perse. Bisogna essergli grati. Per l’eternità. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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