Addio ai rifiuti pericolosi e misure anti-incendio Green Up fa meno paura

di V.MOR.
Varata la nuova Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Faeco
Varata la nuova Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Faeco
Varata la nuova Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Faeco
Varata la nuova Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Faeco

Ora il declassamento del livello di pericolosità è messo nero su bianco. L’ex discarica Faeco di Bedizzole - teatro di ripetuti e misteriosi incendi - mette meno inquietudine. LA SVOLTA è contenuta nell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nei giorni scorsi dalla Provincia. Nel sito non saranno più trattati rifiuti pericolosi, una decisione ispirata al business planning della Green Up, società milanese che da qualche anno gestisce l’impianto. Dall’elenco di scorie smaltite scompare il fluff, ovvero gli scarti non metallici provenienti dalla demolizione di autoveicoli e rifiuti putrescibili. In sede di valutazione dell’Aia, l’azienda ha apposto significative modifiche al sistema di drenaggio e smaltimento del percolato che dovrà proseguire per altri 30 anni dalla chiusura della discarica. Nei tre bacini potranno essere stoccati scarti fino a 16 metri al di sopra del piano campagna. Rafforzato anche il pacchetto di misure e interventi di copertura provvisoria dei rifiuti che aprono a sistemi innovativi con strati sintetici che limiteranno la dispersione delle scorie in atmosfera, l'accesso dei volatili e l'emissione di cattivi odori. Il capping della vasca C inizierà entro i primi sei mesi del 2020. Queste modifiche sono il passo successivo alle visite ispettive svolte da Arpa nel corso degli ultimi due anni, compresa quella successiva all’incendio avvenuto la scorsa estate. E a tal proposito, nel riesame dell’Autorizzazione integrale ambientale da parte della Provincia di queste settimane, è stato messo in evidenza che «il gestore deve mantenere efficienti tutte le procedure per prevenirli». L’EX FAECO È una delle discariche di più complessa gestione sul sul territorio bresciano. A certificarlo le garanzie finanziarie complessive che la Green Up (dove il 27 luglio si è registrato il quarto rogo in meno di due anni) dovrà versare nelle casse della Provincia. Si tratta di oltre 27 milioni di euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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