Addio al vescovo ausiliare Lo piange anche Manerba

di Enrico Giardini
Monsignor Veggio mostra con orgoglio gli auguri fatti dal Papa
Monsignor Veggio mostra con orgoglio gli auguri fatti dal Papa
Monsignor Veggio mostra con orgoglio gli auguri fatti dal Papa
Monsignor Veggio mostra con orgoglio gli auguri fatti dal Papa

Arriva fino a Brescia, sulle sponde del lago di Garda, a Manerba, il cordoglio per la morte alla Casa per sacerdoti di Negrar, adiacente all’ospedale, all’età di 96 anni, di monsignor Andrea Veggio, vescovo ausiliare di Verona dal 1983 al 2001. Era il patriarca e la memoria storica della Chiesa veronese, che ha servito come prete. Veggio era nato il 28 agosto 1923 a Manerba del Garda, provincia di Brescia dal punto di vista amministrativo, ma che appartiene alla Diocesi di Verona. Dopo una esperienza di curato, il vescovo lo destinò come educatore vicerettore in seminario e in seguito rettore; fu chiamato poi come vicario generale dal vescovo Giuseppe Amari, che se lo scelse anche come vescovo ausiliare dal 1983, confermato ausiliare dal vescovo Attilio Nicora e dal vescovo Padre Flavio Roberto Carraro, fino al 2001. Veggio venne nominato da papa Giovanni Paolo II amministratore apostolico della diocesi il 18 settembre 1997 e fino al 3 ottobre 1998, quando arrivò Carraro. «Il vescovo Andrea Veggio si è sentito prete fin nelle midolla del suo essere. E si è posto a servizio della diocesi con estrema libertà interiore, esercitando il suo ministero». Così lo ricorda il vescovo Zenti, che martedì, alle 15.30, in cattedrale, presiederà il funerale. «Si è sempre mostrato un uomo segnato da spirito di fedeltà e di obbedienza. Senza mai ambire di stare in prima fila. Preferiva invece rimanere e operare nelle retrovie, nella penombra». Tre anni fa la lettera scritta a mano di papa Francesco fatta giungere a Veggio, per i suoi 93 anni e i 33 da vescovo, da padre Flavio Carraro. Il pontefice gli augurava di continuare ancora per lunghi anni la sua fruttuosa missione. •

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