Agonizzante
in un rimessaggio,
mistero a Lonato

di Valerio Morabito
I carabinieri indagano sul ritrovamento del 18enne agonizzante
I carabinieri indagano sul ritrovamento del 18enne agonizzante
I carabinieri indagano sul ritrovamento del 18enne agonizzante
I carabinieri indagano sul ritrovamento del 18enne agonizzante

Lo ha ritrovato agonizzante un gruppo di dipendenti della struttura di rimessaggio. Era supino sul pavimento dell’hangar, il volto insanguinato a causa di una profonda ferita al volto.

 

SOCCORSO dall’eliambulanza è stato trasferito al Civile: ricoverato nel reparto di rianimazione è in prognosi riservata. Sono ancora avvolte dal mistero le cause che hanno ridotto in fin di vita un 18enne di Desenzano ritrovato ieri pomeriggio nel rimessaggio barche dello «Storic Lidorama» di Lonato. Cosa ci facesse all’interno dell’hangar il giovane è un giallo. Non era infatti un dipendente dell’azienda, ma i carabinieri non trascurano nessuna pista compreso l’infortunio sul lavoro. L’unica certezza per ora è che un gruppo di operai dello «Storic Lidorama» lo ha scorto sul soppalco dove sono sistemate le moto d'acqua e le piccole barche, con i segni di una profonda ferita sulla parte destra del volto. Era privo di conoscenza. Scattati i soccorsi nel giro di pochi minuti è intervenuta un'ambulanza e l'elisoccorso. In via Catullo i medici hanno dovuto rianimare il 18enne, il quale era privo di sensi e si trovava in arresto cardiaco.

 

IN QUEI MINUTI così concitati il personale medico, come di consueto, ha mantenuto la calma e così ha effettuato un massaggio cardiaco e grazie all’impiego del defibrillatore è riuscito a far ripartire il cuore del ragazzo, poi trasferito in gravi condizioni al Civile di Brescia con l'elisoccorso. Ad aiutare i medici a far scendere la barella che trasportava il 18 enne dal soppalco ci hanno pensato i Vigili del fuoco di Desenzano, che sono arrivati con una squadra al completo in via Catullo. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Desenzano ed una pattuglia dei colleghi della stazione di Lonato, che insieme ai Vigili del fuoco hanno raccolto tutti gli indizi possibili all'interno dell'hangar delle barche e moto d'acqua per ricostruire la vicenda. Nonostante ciò, al momento, ci sono diversi punti interrogativi. Innanzitutto, considerando che il 18enne non lavorava «Storic Lidorama», c'è da capire per quale motivo si trovasse all'interno della rimessa delle barche. E poi come ha fatto ad entrare, visto che la struttura era chiusa? C'è da capire quale sia stato il movimento del 18enne per rimanere coinvolto in un così grave incidente. Visto che, considerando la posizione nella quale è stato trovato, è chiaro che non è stato schiacciato da nessuna imbarcazione. Forse, ma questa è soltanto una ipotesi, il 18enne stava cercando di smuovere la moto d'acqua quando si è avvicinato troppo al mezzo andando a sbattere rovinosamente con la testa.

 

LO «STORIC LIDORAMA» è attraversato da una zona demaniale nelle quali chiunque può transitare anche se non è un dipendente o un cliente del lido o della ditta di turno. Non è chiaro neppure come il ragazzo sia arrivato a Lonato. Nessuno dei suoi amici è stato rintracciato in zona. I carabinieri sotto il coordinamento del capitano Massimo Cicala hanno ascoltato tutti i dipendenti del rimessaggio ed alcune persone che sostavano davanti allo Storic Lidorama.

Suggerimenti