C’era aria da primo giorno di scuola ieri mattina sul lungolago Zanardelli di Salò con gli esercenti ancora in rodaggio tra le nuove disposizioni sul distanziamento sociale e la possibilità di occupare temporaneamente ulteriore suolo pubblico a titolo gratuito per compensare la perdita dei posti a sedere all’aperto. Il controllo degli agenti della Polizia locale sul rispetto delle necessarie distanze interpersonali tra i tavolini e le sedie è in ogni caso scivolato via con spirito collaborativo, ma qualche faccia scura tra i proprietari dei bar lasciava intendere come la cosa fosse in certi casi poco digerita. LE DISPOSIZIONI finali lasciano infatti poco spazio all’improvvisazione: «Dopo approfondita istruttoria - recita la nota diffusa dall’amministrazione - delle 52 richieste da parte degli uffici competenti sono state rilasciate 44 autorizzazioni sotto l’osservanza di rigorose prescrizioni». Qualche esempio? I tavoli dovranno essere disposti in modo che le sedute impediscano l’assembramento e garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti. L’occupazione potrà avvenire solo con strutture mobili e con prescrizioni relative sia alla misura dei tavoli sia sul loro posizionamento. Verrà richiesta apposita segnaletica a terra come il nastro di plastica adesiva e, per esigenze di decoro e di uniformità estetica, potranno essere posizionati soltanto ombrelloni di colore beige. Anche la consumazione al banco sarà consentita solo se sarà assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra gli stessi clienti e tra i clienti e il bancone, evitando in ogni caso assembramenti. Sarà inoltre cura e responsabilità del gestore far osservare le misure relative al distanziamento interpersonale di almeno 1 metro e il divieto di assembramento. Quasi una beffa osservando le tante persone in giro sul lungolago e al mercato settimanale, ieri a ranghi quasi completi con 147 banchi su 203 complessivi di cui 21 alimentari e ingressi contingentati a 400 persone con controllo termico dei volontari del Garda. Ineccepibili però le motivazioni del sindaco di Salò Gianpiero Cipani: «Quello che mi preme ribadire è che lo scopo di queste misure, che possono apparire pesanti e difficili da attuare, è tutelare la salute di tutti i cittadini ed evitare il pericolo di contagio, contemperandole con le esigenze di ripresa economica». In caso di mancato rispetto delle disposizioni, scattano sanzioni e l’autorizzazione potrà essere revocata. •