Apnea fatale, una maledizione

di L.SCAR.
I soccorritori a Maderno
I soccorritori a Maderno
I soccorritori a Maderno
I soccorritori a Maderno

L’ultimo dramma, quello che sabato pomeriggio a Maderno si è portato via l’apneista bergamasco (di Scanzorosciate) Manuel Sonzogni, 41 anni, ha allungato una serie di tragedie legate alle attività subacquee nel Garda. Che sia professionale, sportiva, o come nell’ultimo caso solo un passatempo estivo, la passione per le immersioni fa i conti con pericoli a volte fatali. Proprio dalla parte opposta del golfo di Maderno, teatro 48 ore fa dell’ultima tragedia, ci fu nel luglio del 2013 l’immersione fatale di Paolo Di Martino, 42enne sub della Società sportiva sommozzatori bresciani Leonessa di Concesio. Qualcosa non andò per il verso giusto a 50 metri di profondità vicino al lido Azzurro, in una delle «palestre» altogardesane utilizzate anche per esercitazioni pratiche. Poco più a Nord, invece, nel dicembre di due anni fa perse la vita nello specchio d’acqua antistante la «Casetta dei fantasmi» Miguel Verdecchia, un aviere di stanza nella base militare del Sesto stormo di Ghedi. Il 39enne, romano di Mentana, sposato e residente a Bedizzole, si era immerso di buon mattino, intorno alle 7,30, in compagnia di un paio di amici in una delle numerosissime zone dedicate agli appassionati di questa disciplina, sui cui fondali è anche collocato un presepe sommerso. È PROBABILE che a causare il dramma sia stato anche in questo caso un malore accusato dall’uomo durante l’immersione. Ma è all’estremità della riviera del parco, tra Campione, Tremosine e Limone, dove si paga il tributo più alto, in località in cui il Garda scende oltre i 300 metri di profondità arrivando a raggiungere la soglia massima di 368. Senza andare molto a ritroso nel tempo, negli ultimi tre anni si contano cinque vittime, tutte di nazionalità polacca. L’ultimo, Andreas Miroslav Stasiak, 45 anni, è morto nel giugno scorso vicino a una spiaggetta a Nord del Largo dei Minatori di Tremosine, al confine con Limone. Per intenderci esattamente lo specchio d’acqua in cui nel 2017 il bresciano Luca Pedrali stabilì il nuovo record italiano di immersione profonda calandosi alla quota batimetrica di 264,8 metri. •

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