Ats e Comunità del Garda «Un rinvio inaccettabile»

di L.SCA.
  La presidente Gelmini e Peretti
La presidente Gelmini e Peretti
  La presidente Gelmini e Peretti
La presidente Gelmini e Peretti

Entro gennaio partiranno sulla sponda veronese i lavori del nuovo collettore del Garda. Questo, senza se e senza ma, l’obiettivo di Azienda Gardesana Servizi - omologo veronese di Acque Bresciane - che ha individuato a Lazise il luogo di partenza dei cantieri. Niente di nuovo invece sul fronte occidentale, parafrasando il celebre romanzo storico di Remarque: il Tavolo tecnico ministeriale che avrebbe dovuto esprimersi in modo definitivo sul depuratore della sponda bresciana è slittato mercoledì 2 settembre. IL RINVIO HA INDIGNATO Ats Garda Ambiente guidata dal presidente Giovanni Peretti che dopo un consulto con la presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini, ha inviato una nota di protesta al direttore per la sicurezza del Suolo e dell’Acqua del Ministero dell’Ambiente. «Prendiamo atto con rammarico e disappunto dell’ennesimo rinvio». Il Garda «ha ottenuto 100 milioni di euro di finanziamento statale perché è stata garantita la dismissione delle condotte sub lacuali e un progetto unitario dell’opera sul comprensorio benacense – afferma il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa -: se Verona è più avanti con l’iter dei lavori non significa che i progetti sulle due sponde siano divisi. Purtroppo non esiste un Ato del Garda unico e questo ha comportato due soluzioni diverse che in ogni caso rientrano in uno schema unico. Sulla sponda bresciana si sta perdendo tempo ed è necessario adesso prendere una decisione. Qualunque essa sia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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