Bollette dell’acqua
pazze. Ora
Padenghe è in rivolta

di Alessandro Gatta
Bollette e agrumi simbolo di uno stato d’animo: le famiglie di Padenghe si sentono strizzate come limoniNel mirino del comitato è finito il nuovo gestore Acque Bresciane
Bollette e agrumi simbolo di uno stato d’animo: le famiglie di Padenghe si sentono strizzate come limoniNel mirino del comitato è finito il nuovo gestore Acque Bresciane
Bollette e agrumi simbolo di uno stato d’animo: le famiglie di Padenghe si sentono strizzate come limoniNel mirino del comitato è finito il nuovo gestore Acque Bresciane
Bollette e agrumi simbolo di uno stato d’animo: le famiglie di Padenghe si sentono strizzate come limoniNel mirino del comitato è finito il nuovo gestore Acque Bresciane

Il cambio del gestore ha avuto un effetto collaterale sgradito a Padenghe: bollette idriche schizzate alle stelle e inspiegabili consumi raddoppiati, se non addirittura triplicati su base annua. E il paese insorge contro Acque bresciane. Il Comune ha appena organizzato un’assemblea pubblica invitando il nuovo responsabile del ciclo idrico, che ha sostituito il gruppo Iren: ma i cittadini, non molto soddisfatti, hanno creato un comitato per vederci chiaro. «Non vogliamo rifiutarci di pagare, vogliamo essere corretti - fanno sapere i portavoce, tra questi Angelo Pasini e Fausto Carminati - e approfitteremo della possibilità di rateizzare gli importi sui consumi. Ma nel frattempo vogliamo capire perché la stragrande maggioranza dei residenti (si stima almeno il 90%) dovrà pagare almeno il doppio dell’anno precedente; capire perché ci sono tante differenze a parità di consumi, e perché le tariffe di Padenghe sono le più alte del Bresciano». BOLLETTE alla mano, in effetti, si resta stupiti: Angelo Pasini abita in via Metelli e per un consumo di 504 metri cubi dovrà pagare 749,70 euro. Raffaella Zuliani, che pure vive in via Metelli, dovrà invece versarne 1.080,20 per un consumo di 348. Sfogliando il malloppo messo a disposizione dal nascente comitato, spiccano i conti di una famiglia che abita in via San Rocco, e che per 443 metri cubi dovrà pagare 1.419,80 euro; o la bolletta di Maria Vezzoli che a Pratello pagherà 1.1714,90 euro per 583. Fino all’inquilina che abita in piazza Caduti e che ha un conto di quasi 900 euro per 332. Ci sono poi i casi più eclatanti: un’attività commerciale che per 1.563 metri cubi dovrà pagare più di 5 mila euro, e frate Tommaso dell’Eremo di Betania che invece dei 506 euro pagati nel 2018, per il 2019 dovrà sborsarne più di duemila. «Ci sono alcuni punti su cui vogliamo chiarimenti - fanno sapere dal comitato - a partire dai consumi anomali rilevati per alcune utenze, molto più alti rispetto agli ultimi anni anche se nessuno ha cambiato le proprie abitudini, e non sono state rilevate perdite». Solo per citare qualcuno, Roberta Cherubini: 618 metri cubi nel 2018, addirittura 1.388 lo scorso anno. E le bollette con consumi simili? Sarebbero almeno raddoppiate, se non triplicate. «Nell’incontro pubblico - continuano dal comitato - ci è stato detto che gli aumenti erano già stati programmati da Iren, e che Acque bresciane li ha solo ereditati. Siamo andati a vederle, queste tariffe: in tutta la Valtenesi, e a Desenzano e Salò, gli utenti pagano 0,455 euro per metro cubo, invece noi 1,003, più del doppio. Non riusciamo a comprendere, poi, come sia possibile che a parità di consumi ci siano differenze così evidenti: vero che i costi aumentano una volta superati determinati scaglioni, ma anche quando i metri cubi sono gli stessi uno paga una cifra, e uno un’altra». TARIFFE a parte, anche il sistema degli scaglioni viene contestato: «Il primo scaglione di paesi confinanti come Moniga e Soiano arriva fino a 100 metri cubi, il nostro a 80: poi fino a 150 per il secondo, il nostro a 120, fino a 225 per il terzo, il nostro a 180, e l’ultimo da 225 in su in tutta la Valtenesi, e da 180 in su per noi». E ancora, le tariffe: «Il secondo scaglione della Valtenesi sale a 0,91 euro per metro cubo, quando noi siamo già a 1,45: e così via, a salire, 1,97 euro per il terzo contro 1,18, 2,23 per il quarto contro 1,82. Se invece guardiamo a Sirmione, il confronto è impietoso: 0,22 euro il primo scaglione, 0,95 euro il quarto». Anche l’amministrazione comunale si è mobilitata. «Molti utenti si sono rivolti a noi segnalando importi anomali - dice il sindaco Albino Zuliani - e per questo ho promosso un incontro come segno di trasparenza e partecipazione. Lo scopo dell’assemblea era proprio far parlare direttamente il gestore e gli utenti, cercando da un lato di capire le ragioni della società, dall’altro quelle di chi paga il servizio. Ma so che non sono molti quelli usciti soddisfatti». In una nota del Comune si legge che «a detta dei funzionari di Acque bresciane, nel passaggio da un gestore all’altro sono inevitabili degli assestamenti, a causa dei conguagli e delle letture reali dei contatori dopo periodi di consumi presunti. È stato confermato che a regime gli aumenti saranno contenuti, e che le attuali bollette anomale hanno altre spiegazioni da valutare caso per caso». •

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