«Brescia capitale della cultura Desenzano dov’è?»

Nel 2023 Brescia sarà insieme a Bergamo la Capitale italiana della cultura: una grande occasione non solo per organizzare «eventi», ma anche e soprattutto per riqualificare l’immagine del territorio bresciano, Garda compreso, come luogo di cultura e come destinazione per un turismo culturale, valore che resterà negli anni a venire e non solo nel 2023. A Desenzano è venuto a parlarne venerdì sera il sindaco di Brescia, ospite del candidato sindaco del centrosinistra Stefano Terzi. Spiegato il progetto, Del Bono ha anche riferito di non avere mai, in questi mesi, ricevuto contatti e manifestazioni di interesse dal Comune di Desenzano: «Zero contatti, zero - ha detto il sindaco di Brescia -: il Comune di Desenzano con me non si è mai fatto sentire». Fatto anomalo, ha sottolineato Del Bono, essendo Desenzano il Comune più importante della provincia bresciana per dimensione: «Abbiamo aperto un bel dialogo con Sirmione e con Gardone Riviera, ma Brescia capitale della cultura ha bisogno di raccontare anche Desenzano, così come sarà per le incisioni rupestri della Valcamonica, l'Adamello, la Franciacorta: abbiamo un accordo per un finanziamento di 6 milioni di euro da parte di banca Intesa, di cui 2 milioni per la comunicazione, altri per il palinsesto oltre alla possibilità di fundraising». Non è finita, ha aggiunto Del Bono raccogliendo la disponibilità di Terzi per agganciare Desenzano al treno della Capitale della cultura: «Ci sono 6 mesi per mettere a terra progetti e idee da sviluppare il prossimo anno. Il mio invito è quello di sedersi a un tavolo e ragionare insieme». Il sindaco Guido Malinverno respinge però i rilievi circa una sua indifferenza al tema: «Abbiamo da sempre interloquito con l'assessore alla Cultura del Comune di Brescia: stiamo lavorando a una serie di iniziative legate ai siti palafitticoli Unesco del Basso Garda. Aspetto un invito dal sindaco Del Bono, e ne parleremo di persona». •.