Campione, scatta la terza «resurrezione»

di Luciano Scarpetta
Campione del Garda: un borgo in cerca di una possibile resurrezioneGli sport velici saranno al centro anche del nuovo progetto di rilancio
Campione del Garda: un borgo in cerca di una possibile resurrezioneGli sport velici saranno al centro anche del nuovo progetto di rilancio
Campione del Garda: un borgo in cerca di una possibile resurrezioneGli sport velici saranno al centro anche del nuovo progetto di rilancio
Campione del Garda: un borgo in cerca di una possibile resurrezioneGli sport velici saranno al centro anche del nuovo progetto di rilancio

Quale futuro per il borgo di Campione? La domanda sorge spontanea a poche settimane dalla scadenza, in febbraio, della convenzione urbanistica tra il Comune di Tremosine e Coopsette, il colosso dell’edilizia che avrebbe dovuto trasformare l’ex borgo operaio in un resort esclusivo, progetto poi tramontato per la crisi immobiliare, poi per i sequestri e i processi per abuso edilizio, quindi per le vicende fallimentari della Coopsette. ADESSO qui a Campione, strade, giardini e parcheggi, tutto è di proprietà privata e il Comune gestisce gli spazi mediante comodati d’uso annuali. Il liquidatore cerca di vendere, frazionandoli, terreni e immobili sul delta del San Michele per soddisfare la massa dei creditori della causa fallimentare di Coopsette, ma l’impresa non è agevole. Nella zona nord dove è concentrato quasi tutto il nucleo abitativo composto da 120 residenti, la palazzina fronte spiaggia è stata venduta ad un’immobiliare di Milano. Stessa sorte anche per l’altro blocco sulla piazza così come per quasi tutti gli appartamenti all’ex Vaticano. PIÙ PROBLEMATICA invece la situazione nella zona sud dove un tempo sorgeva il cotonificio. Qui tra cantieri fermi e transenne, la desolazione è ovunque e solo lo storico palazzo Archetti, messo all’asta giudiziaria per un milione di euro, è stato acquistato da una famiglia tedesca. «Ad oggi a scadenza della convenzione – è l’analisi del sindaco di Tremosine, Battista Girardi – prendiamo atto che la zona nord è in buona parte venduta. Pur mantenendo contatti con il liquidatore, non sono a conoscenza di soggetti che nella zona sud hanno acquistato o che sono intenzionati a farlo». QUINDI? «Stiamo pensando di rimodulare la frazione dotandola di un nuovo strumento urbanistico, prevedendo interventi più appetibili. Abbiamo incaricato professionisti e tecnici per impostare una variante generale - spiega il sindaco - riproponendo un nuovo strumento urbanistico in una dimensione turistica orientata allo sport della vela». Iniziativa pubblica che dovrà inoltre quasi certamente prevedere nuovi spazi destinati ai parcheggi: «Le soluzioni per il recupero in sicurezza dell’autosilo danneggiato dalla frana sono molto difficili e costose. Anche l’ipotesi del recupero parziale non è detto sia fattibile – afferma il sindaco -. Nella variante si individuerà una nuova area esterna alla zona rossa, meno estesa ma in ogni caso in grado di far respirare il paese. Tutto va quindi contestualizzato alle difficoltà e alle cause legali ancora aperte che frenano la ripartenza dilatando i tempi. Si lavora però fiduciosi nella ripresa». •

Suggerimenti