Non si placa il dibattito sulla nuova scuola di Desenzano: il progetto vale 7 milioni di euro, finanziati in gran parte dallo Stato, e prevede una costruzione ex novo – attrezzata con auditorium, palestra e biblioteca – in un’area verde di fianco al Parco del Laghetto. Qui si trasferiranno gli oltre 500 studenti delle medie Catullo, fuori norma dal punto di vista sismico: è in corso la procedura per la progettazione, cantieri al via nel 2022 e lavori conclusi nel 2024. IN UNA SECONDA FASE, ipotetica, dovranno essere trasferiti anche i bambini delle elementari Laini (forse vendute) in un’altra struttura da realizzarsi al posto dell’attuale Catullo (demolita). Ma in tanti sono contrari alla localizzazione della Catullo bis: su change.org sono già state raccolte un migliaio di firme. Non da meno le opposizioni: il centrosinistra insiste con la location alle Grezze. «È il quartiere più cresciuto negli ultimi anni - spiega il consigliere Pd Rodolfo Bertoni - e sarebbe occasione per offrire un servizio, evitando il conflitto con il bacino scolastico di Rivoltella. Abbiamo individuato un’area, già inserita nel Piano delle alienazioni, che potrebbe essere oggetto di permuta: non è un percorso semplice, ma non serve avere fretta quando si parla di scuola, perché è una scelta che dura decenni». Anche Sergio Parolini di «Desenzano popolare» propone le Grezze: «Non ha senso mettere i cittadini di fronte alla scelta amletica di salvare il verde o avere scuole sicure. Subito dopo il viadotto, c’è un’area di proprietà pubblica dell’azienda sanitaria che garantirebbe accessi comodi e nuovi servizi al quartiere. Il Comune vuole invece eliminare un’area verde, che se anche nel Pgt è un parcheggio, è usata come parco ed è una sua estensione». «Siamo solidali con i cittadini che si oppongono alla localizzazione in zona parco - incalza Giustina Bonanno della lista Righetti - è una decisione presa senza ascoltare nessuno. Giusto intervenire sulla Catullo, ma si poteva pensare a una soluzione provvisoria per accogliere i ragazzi, e ricostruire senza consumare altri spazi». Polemiche anche extra-consiliari: «Siamo consapevoli dell’importanza di edifici sicuri - fa sapere Rifondazione Comunista - ma contrari alla costruzione di una scuola occupando suolo pubblico, e preoccupati per la probabile speculazione edilizia per la dismissione delle Laini». Il sindaco resta fedele alla linea: «Siamo orgogliosi della scelta - ribadisce Guido Malinverno - fatta con la volontà di garantire sicurezza, come già stiamo facendo per gli asili Cucciolo e Pollicino. L’analisi di vulnerabilità sismica l’ho voluta subito, appena insediato: la Catullo era quella più a rischio, e la faremo nuova, sostenibile ed efficiente. Per ottenere il finanziamento avevamo bisogno di un’area subito disponibile, ma se ne parla da due anni: perché chi si oppone se n’è accorto solo adesso?». •