Collettori sommersi I sub sono tornati negli abissi del lago

Ispezioni alla condotta sublacuale: al via la nuova serie di verifiche
Ispezioni alla condotta sublacuale: al via la nuova serie di verifiche
Ispezioni alla condotta sublacuale: al via la nuova serie di verifiche
Ispezioni alla condotta sublacuale: al via la nuova serie di verifiche

La tenuta della condotta è garantita fino al 2035, ma come nel febbraio 2020, è in corso da qualche giorno sulla tratta da Toscolano Maderno a Torri l’ispezione delle condotte sublacuali del collettore del Garda, previsto dal Piano di manutenzione, ispezione e intervento adottato da Acque bresciane. I controlli saranno svolti da tecnici della Drafinsub, società di Genova. Nel 2020 erano state completate analoghe ispezioni subacquee sino alla profondità massima di -40 metri sia sul versante di Toscolano Maderno che di Torri, durante le quali i sommozzatori avevano misurato lo spessore delle condotte e monitorato la formazione di bioconcrezioni e vaiolature su ognuna delle due condotte. Grazie a un veicolo filoguidato, l’indagine ha poi riguardato tutto il collettore, fino alla profondità massima di 250 metri. Dalle ispezioni video era emerso l’aumento dell’attività biologica (il 90% circa venne rilevato in corrispondenza dei cordoni di saldatura dei giunti delle barre di tubo costituenti le condotte) responsabile della formazione di concrezioni minerali e di vaiolature che possono, a lungo andare, portare alla perforazione del manufatto. Che tuttavia al momento è perfettamente sicuro. Il quadro che ha portato nella scorsa primavera alle operazioni in alto fondale (appalto da 1 milione 500 mila euro), per riparare i 248 punti ammalorati individuati durante le ispezioni, fino alla profondità massima di 250 metri. Parliamo delle due condotte sublacuali che da oltre 40 anni corrono parallele sul fondo del Garda, da Maderno a Torri. Tubi in acciaio del diametro di 40 cm e uno spessore di 1,5 cm, che trasportano per 7,396 km i reflui non trattati dalle reti di collettamento della sponda bresciana al depuratore di Peschiera. Con il nuovo progetto di riqualificazione del sistema di raccolta del reflui nel bacino del lago di Garda, è prevista la separazione del sistema di collettamento e di depurazione dei Comuni della sponda bresciana da quello dei paesi della riva veronese. Per quest’ultima i lavori sono iniziati a ottobre e prevedono sempre il recapito a Peschiera così come Desenzano e Sirmione, gli unici paesi bresciani che continueranno a utilizzare il depuratore veronese. •. L.Sca.

Suggerimenti