Continuità o svolta? Bivio-Desenzano

Sei candidati in corsa per la guida del municipio di Desenzano
Sei candidati in corsa per la guida del municipio di Desenzano
Sei candidati in corsa per la guida del municipio di Desenzano
Sei candidati in corsa per la guida del municipio di Desenzano

I candidati a Desenzano sono 6, come cinque anni fa, ma le liste sono 12, una in meno del 2017. Ma la presentazione delle squadre degli aspiranti sindaci è stata segnata dal caso del simbolo conteso per la lista Idee in Comune, rimasta sospesa nel limbo fino a tarda serata. Poi tutto si è sbloccato: questo perché l’ex candidato (nel 2017) Remigio Righetti aveva segnalato a Comune, Prefettura e Collegio di garanzia di aver già depositato lo stesso simbolo, alla fine del 2021. Dopo una lunga attesa, la Sottocommissione elettorale di Lonato (che ha competenza su Desenzano) ha deciso che non ci fossero elementi ostativi, nonostante il simbolo conteso, alla presentazione della lista, che dunque sarà sulla scheda elettorale. «Ringrazio la commissione per il coraggio e la lungimiranza, non è facile prendere una decisione in poche ore – spiega Stefano Medioli, capolista di Idee in Comune – ma dico già adesso che faremo causa a Righetti per furto di proprietà intellettuale, presenteremo una denuncia e devolveremo il risarcimento all’Anffas». Il sindaco uscente Guido Malinverno, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Idee in Comune dovrà vedersela con Stefano Terzi, leader della coalizione composta da Pd, Desenzano Progetto Futuro e ViviAmo Desenzano, Andrea Spiller sostenuto da Movimento 5 Stelle e L’altra Desenzano (che raccoglie al suo interno Articolo Uno e Sinistra italiana), Patrizia Solza candidata sindaco per Italexit, Eugenia Ghinda di Popolo libero ed Ernesto Taveri di Desenzano #altrimenti che sublima Il Popolo della Famiglia, Ancora Italia e Sistema Paese. Se Malinverno venisse riconfermato sarebbe il primo a riuscire nel bis di un doppio mandato consecutivo dopo decenni; Terzi fu già consigliere comunale per il Pd tra il 2012 e il 2017: tra i suoi sostenitori anche Sergio Parolini, capolista di ViviAmo Desenzano, candidato sindaco cinque anni fa. Spiller è già stato candidato nel 2017 per i 5 Stelle ed oggi è vicepresidente del Consiglio comunale. Solza nel 2017 era candidata nella Lega, eletta in Consiglio comunale dopo il forfait di Paolo Formentini e poi uscita dalla maggioranza. Ghinda è nota per le sue posizioni no-vax (e non solo); Taveri, originario di Bagnolo Mella, è stato vicepresidente del Consorzio Bassa Bresciana orientale. Il 12 giugno a Desenzano saranno chiamati a votare 23.168 elettori, 1.066 in più rispetto ai 22.102 del 2017. Cinque anni fa si andò alle urne l’11 giugno, con 12.395 votanti al primo turno pari al 56,08% degli aventi diritto: 5.753 voti per Guido Malinverno, pari al 46,67% dei votanti, 3.349 voti per Valentino Righetti, 27,75%, 1.211 voti per Andrea Spiller, 10,03%, 942 voti per Sergio Parolini, 7,81%, 697 voti per Alessandro Bigi, 5,78%, 116 voti per Dina Saottini, 1%. Così al ballottaggio del 25 giugno, con 10.106 votanti (il 45,72% degli aventi diritto): 6.491 voti per Malinverno (65,71%) e 3.387 voti per Righetti (34,29%). Fu l’astensione il primo partito in assoluto: sia al primo turno, quando 9.707 persone non andarono a votare (quasi il 44% degli aventi diritto), che soprattutto al ballottaggio, quando i non votanti furono addirittura 11.996, quasi il doppio dei voti di Malinverno, pari a oltre il 54% degli aventi diritto. Sul fronte delle preferenze, non tutti i più votati si presenteranno quest’anno: ci saranno Paolo Abate (322 voti nel 2017 per Desenzano Civica, oggi nella Lega) e Paolo Formentini (308 preferenze) ma non Rino Polloni, 311 voti nel 2017 e oggi fuori dalla lista della Lega. Nel Pd non c’è l’ex sindaco Rosa Leso (255 preferenze) e nemmeno Maurizio Maffi (250), oggi candidato per L’altra Desenzano. •.

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