«Contratto» per il Garda: la politica riavvia il dialogo

di L.SCA.
Il segretario Pierlucio Ceresa
Il segretario Pierlucio Ceresa
Il segretario Pierlucio Ceresa
Il segretario Pierlucio Ceresa

Avrebbe dovuto svolgersi il 10 marzo il vertice interregionale per la firma del «Contratto di lago», ma poi il Coronavirus ha fatto slittare anche questo appuntamento. Ieri mattina però, proprio per riannodare i fili del discorso, si è svolta nella sede della Comunità del Garda a Salò, un incontro coordinato dal segretario Pierlucio Ceresa e partecipato da Giovanni Peretti, presidente di Ats Garda Ambiente, Angelo Cresco presidente di Azienda gardesana servizi e amministratori locali. Il «Contratto di lago» è la voce «unica e condivisa» delle esigenze del comprensorio benacense, per portare all’attenzione problematiche e punti di forza comuni alle diverse sponde del Garda. Tematiche mai come di questi tempi d’attualità dopo la volontà di realizzare i nuovi depuratori. Si è ovviamente parlato anche di questo ieri mattina, proprio alla vigilia, lunedì, dell’attesa nuova puntata della cabina di regia (in video conferenza) con il Ministero e tutti gli attori coinvolti, comitato tecnico del Chiese compreso. «In questa mattinata - è la sintesi di Giovanni Peretti - abbiamo ripreso ufficialmente i contatti con le tre Regioni e Aipo per la salvaguardia di questo enorme bacino di acqua potabile oltre che indotto economico del comprensorio. Il Covid-19 ci ha insegnato quanto sia importante la salvaguardia del lago per il futuro delle nostre genti: il report sulle recenti ispezioni alla condotta sublacuale (a distanza di un anno le tubature presentano altri 248 punti di corrosione), conferma le nostre preoccupazioni iniziali sulla tenuta complessiva del manufatto». •

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