Contro la pesca di frodo un «patto» fra tre Regioni

di L.SCA.
Coregoni: una delle specie più «gettonate» dai bracconieri
Coregoni: una delle specie più «gettonate» dai bracconieri
Coregoni: una delle specie più «gettonate» dai bracconieri
Coregoni: una delle specie più «gettonate» dai bracconieri

Procede a passi spediti il cammino per uniformare le norme sulla pesca, rendendole uguali per tutte e tre le regioni affacciate sul Garda. LOMBARDIA e Veneto con la Provincia autonoma di Trento hanno condiviso uno schema di accordo per gestire in modo unitario le regole sul prelievo, il contrasto alla pesca di frodo e la tutela del patrimonio ittico. La Giunta regionale veneta ha approvato martedì un protocollo, che dovrà poi essere ratificato in via ufficiale dalle tre realtà territoriali. «L’intesa fra le tre istituzioni che governano le sponde del Garda - fa presente l’assessore veneto Giuseppe Pan - è un ulteriore passo per uniformare il rilascio di licenze e concessioni, coordinare il comportamento delle polizie provinciali e sostenere percorsi di innovazione e sostenibilità ambientale di tutte le diverse attività di pesca, sportive, amatoriali e commerciali. Condividendo un protocollo comune sarà possibile agire in maniera congiunta contro la pesca di frodo e contro l’invasione delle specie aliene e invasive, come ad esempio il siluro, tutelando l’ittiofauna autoctona».

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