«Così ho lasciato la fabbrica per aprire la mia Ciclofficina»

di Alessandro Gatta
Ugo Bocchio, ex operaio e cassintegrato: da un mese si è messo in proprio con la sua officina a Bedizzole
Ugo Bocchio, ex operaio e cassintegrato: da un mese si è messo in proprio con la sua officina a Bedizzole
Ugo Bocchio, ex operaio e cassintegrato: da un mese si è messo in proprio con la sua officina a Bedizzole
Ugo Bocchio, ex operaio e cassintegrato: da un mese si è messo in proprio con la sua officina a Bedizzole

Della serie: mollo tutto e cambio vita. È la storia di Ugo Bocchio, 39 anni, originario di Prevalle ora in attività a Bedizzole, che dopo un quarto di secolo da operaio – al lavoro da quando aveva 15 anni – ha deciso di dare una svolta mettendo insieme la passione al mestiere di una volta, aprendo una «Ciclofficina» (si chiama così) in viale Libertà a Bedizzole. Anche per il paese è una sorta di ritorno alle origini: da anni non esisteva più una bottega del genere, e i cicloamatori in difficoltà erano costretti a dirigersi a Mazzano o Gavardo. «Ho cominciato a lavorare in fonderia che avevo 15 anni, insieme a mio fratello – racconta Ugo Bocchio – e sono rimasto 20 anni nella stessa azienda ed ero diventato responsabile di reparto, finché il reparto ha chiuso. Quindi ho dovuto ricominciare. Poi c'è stato il fallimento, mi sono dovuto rimettere in gioco cambiando altri due lavori, sempre in fabbrica: ma negli ultimi anni - racc0nta - la cassa integrazione mi ha sfiancato, e nonostante avessi un contratto a tempo indeterminato mi sono sempre sentito precario. Così ho deciso di cambiare». Alla fine dell'anno scorso si è iscritto a un master in Meccanica ciclistica, studio e tirocinio, la ricerca del luogo ideale e infine l'apertura un mese fa dell’officina, con l’approvazione della moglie Federica che lo incoraggia. «Ho scelto Bedizzole proprio perché un negozio come il mio non c'era più: ho riportato in paese un'attività che nessuno voleva più fare». Nella sua Ciclofficina Ugo Bocchio lavora da solo, circondato dai ferri del mestiere, biciclette da riparare e pure qualche mezzo nuovo di zecca, in vendita, oltre ad accessori e abbigliamento: «La bottega è piccola ma va benissimo così – spiega –: ho appena cominciato ma ho già tanti clienti. Il primo giorno mi hanno subito portato due bici da sistemare: mi occupo un po' di tutto, freni, copertoni e camera d'aria, regolazione del cambio, la sistemazione delle forcelle, bici da passeggio, da corsa o e-bike». Una bottega di paese che ha già tante storie da raccontare: «La mia prima bici l'ho venduta a un bimbo di 4 anni, accompagnato dal nonno. Erano qua fuori a mangiare il gelato, poi il bambino ha visto la vetrina e niente l'ha più fermato». Il negozio è in viale Libertà, un complesso di recente costruzione vicino a scuole e biblioteca, circondato da bar, negozi, parrucchiere ed estetista: la posizione è ottima, Ma il ciclismo è una passione da sempre, anche negli anni della cassa integrazione: «Uscivo in bici con ai miei colleghi, anche loro cassintegrati - racconta -. Potessi tornare indietro nel tempo, avrei dovuto fare questa scelta già 10 anni fa». •.

Suggerimenti