Crisi Croazia-Italia, è «colpa» di Gardone

di Luciano Scarpetta
Il vicesindaco Seresina con Guerri e il monumento della discordia
Il vicesindaco Seresina con Guerri e il monumento della discordia
Il vicesindaco Seresina con Guerri e il monumento della discordia
Il vicesindaco Seresina con Guerri e il monumento della discordia

«Chi avrebbe mai immaginato di scatenare un pandemonio simile per una statua?». Se lo chiede divertito il vicesindaco e assessore di Gardone Riviera, Gianpietro Seresina, leggendo l’oceanica rassegna stampa sull’improvvisa crisi diplomatica italo-croata. Provocata, indirettamente e involontariamente, proprio da un’idea del buon vicesindaco. IL MONUMENTO a D’Annunzio che fa litigare Italia e Croazia, inaugurato a Trieste nel centenario dell’impresa di Fiume (Rijeka per i croati, che incavolatissimi parlano di «grave affronto») è una copia identica delle due statue del Vate collocate a Gardone sul lungolago e al Vittoriale. Era stato proprio del vicesindaco l’idea di far realizzare la scultura: idea poi sposata da Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale, che a sua volta ha proposto alla città di Trieste di ospitarne una identica per il centenario di Fiume, o Riejka per i croati, che considerano l’impresa di D’Annunzio un’invasione. I MUGUGNI provenienti da Zagabria sono approdati sul tavolo del nuovo ministro degli Esteri Luigi di Maio, per un vero e proprio incidente diplomatico: «Un turbamento dei rapporti di buon vicinato tra i due Paesi - protesta la presidente croata, Grabar Kitarovic -. I rapporti con l’Italia si fondano oggi su valori in totale contrasto con tutto quello che ha fatto colui al quale è stata dedicata la scandalosa statua». Dove «colui» sarebbe D’Annunzio. Viene da sorridere pensando che tutto nasce mesi fa dall’intuizione avuta da Seresina durante un viaggio a Berna, in Svizzera, dove visse Einstein e dove oggi gli sono dedicati vari monumenti, sfondo preferito per i «selfie» dei turisti. Idea: facciamolo anche a Gardone, ma con le statue di D’Annunzio. Tornato a casa aveva esposto la sua intuizione a Giordano Bruno Guerri: piaciuta al punto tale che ne erano state commissionate tre copie allo scultore Alessandro Verdi. LA PRIMA è stata inaugurata il 18 maggio sul lungolago, sullo sfondo da cartolina dell’isola di Garda e dell’elegante profilo del Grand Hotel. La seconda identica scultura fu posizionata il giorno stesso al Vittoriale. La terza è stata scoperta in questi giorni a Trieste: per la Croazia «una provocazione», nonostante in realtà D’Annunzio sia ritratto non nella posa guerresca del Comandante, ma in quella assorta del letterato intento a leggere un libro (la scultura si intitola «Il solitario studioso»). Ma Zagabria si incavola, l’Italia pure: «Non ci rompano i co...oni se mettiamo un simil-D’Annunzio per le strade di Trieste», commenta sulla vicenda Giampiero Mughini, per citare uno dei tanti polemisti che stanno prendendo posizione. E il buon Seresina? «Mai avrei immaginato di scatenare tutto questo». •

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