Depuratore del Garda, ore decisive per la svolta

di C.REB.
L’assessore Pietro Foroni
L’assessore Pietro Foroni
L’assessore Pietro Foroni
L’assessore Pietro Foroni

Ore decisive per il futuro del depuratore del Garda. La svolta è attesa dalla seduta del Consiglio provinciale, chiamato domani a votare la mozione presentata dal consigliere delegato al Ciclo idrico Giovanni Battista Sarnico che fissa il principio di realizzare i collettori nei territori che ne beneficiano. Una tappa di avvicinamento cruciale è la Commissione calendarizzata oggi, che potrebbe confermare o in parte modificare il documento di Sarnico - peraltro già «corretto» per poterlo rendere ammissibile - per arrivare a una discussione in aula «ampiamente condivisa». Il voto favorevole aprirebbe scenari alternativi alla soluzione di realizzare gli impianti a Gavardo e Montichiari al centro di una battaglia tra territori e rilanciare, come ipotizzato da Sarnico, l’opzione Lonato. L’obiettivo è raffreddare i toni di una vicenda rovente e logorante. Si è smarcato persino il Pirellone che a fine 2017 aveva comunque siglato un protocollo d’intesa con il ministero dell’Ambiente e la Regione Veneto per la «gestione» del finanziamento di 100 milioni per la partita del depuratore gardesano. La Regione Lombardia afferma di non aver «alcun potere né sull’individuazione né sulla progettazione dei sistemi di depurazione del servizio idrico integrato, che spettano ad altri». In particolare, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Floriano Massardi (Lega), l’assessore al Territorio Pietro Foroni ricorda che «l’autorità competente per l’individuazione del sito è la Provincia di Brescia attraverso l’Autorità d’ambito del servizio idrico integrato». Quanto allo stato di salute del Chiese - oggetto dell’interrogazione di Massardi -, Foroni ribadisce che l’idoneità della localizzazione dei depuratori di Montichiari e Gavardo «dovrà essere valutata in sede di Via del progetto, che dovrà verificare anche gli impatti cumulativi degli usi delle acque e delle diverse attività», mentre «riguardo ai dati epidemiologici e sanitari relativi al bacino del Chiese, l’assessorato non li ha ancora a disposizione». «Il progetto del depuratore è ormai una commedia degli equivoci - scrivono in un comunicato congiunto le Mamme del Chiese e del Garda -. La Regione dichiara di non avere ancora a disposizione i dati epidemiologici e sanitari relativi ai nostri territori, che noi riteniamo invece indispensabili per la definizione del progetto. Auspichiamo che il Consiglio provinciale di domani sia la prima occasione per attuare quel “cambio di passo” necessario per recuperare la fiducia dei cittadini che, allo stato di fatto, non si sentono adeguatamente rappresentati e tutelati dalle istituzioni». A sostegno della mozione Sarnico intervengono anche Luca Trentini, coordinatore provinciale di Sinistra italiana, e Fiorenzo Bertocchi, segretario provinciale di Rifondazione comunista. «La sua proposta ci trova concordi, e la sosterremo come Provincia Bene Comune - spiegano -. Sancire il principio di territorialità è indispensabile per la definizione presente e futura di opere cosi imponenti e impattanti. Una soluzione di buon senso, che potrebbe raccogliere le preoccupazioni di molti amministratori, comitati e cittadini che hanno sollevato criticità sull’attuale progetto». •

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