Depuratore del Garda Rinviata la Cabina di regia

di C.REB.

Ancora una settimana di pausa e riflessione prima di riunire la Cabina di Regia che dovrà avviare ufficialmente l’iter del progetto del depuratore del Garda. Fissata per oggi, la videoconferenza aperta al ministero dell’Ambiente, alle Regioni Lombardia e Veneto, all’Ato Brescia e Verona, e a Garda Ambiente in rappresentanza dei sindaci del lago è slittata. Sarà convocata martedì 22 per «sopraggiunti impegni del direttore generale del ministero». Non è ancora chiaro se la Cabina di regia sarà «aperta» - come sottolineato più volte nel corso dell’ultimo Tavolo tecnico, pur senza entrare mai nei dettagli - anche agli amministratori del Chiese e ai comitati ambientalisti. Nel frattempo i fronti contrapposti sul progetto di realizzare gli impianti a Montichiari e Gavardo affilano le armi. Al ministro dell’Ambiente Sergio Costa i sindaci gardesani hanno già chiesto «un’assunzione di responsabilità per scongiurare il rischio di disastro ecologico», in caso di rottura della condotta sublacuale, ribadendo «l’urgenza di una non più differibile decisione». Dall’altra i primi cittadini di 40 Comuni della Valsabbia e della Bassa hanno chiesto con una lettera di accantonare l’ipotesi di utilizzare il Chiese come recettore delle acque depurate delle fognature gardesane, ribadendo come migliore soluzione l’adeguamento del depuratore di Peschiera. In mezzo i comitati ambientalisti, che hanno già annunciato una «manifestazione a Roma» per far valere le proprie ragioni e dar modo al ministro di «ascoltare le voci del territorio, senza mediatori». Intanto ieri il sindaco di Montichiari Marco Togni ha inviato una lettera al ministro Costa per sollecitare l'incontro con i sindaci, promesso durante il Tavolo tecnico del 2 settembre, nel minore tempo possibile e comunque «prima che i funzionari del ministero formulino motivazioni scritte in merito al parere espresso verbalmente di compatibilità dei depuratori sul fiume Chiese». •

Suggerimenti