Depuratori, fuoco amico dal Pd

di L.SCA.
La «sublacuale»: anche per il Pd di Salò è comunque da sostituire
La «sublacuale»: anche per il Pd di Salò è comunque da sostituire
La «sublacuale»: anche per il Pd di Salò è comunque da sostituire
La «sublacuale»: anche per il Pd di Salò è comunque da sostituire

Dal fronte del «no» alla costruzione di un nuovo impianto di depurazione a Gavardo in riva al Chiese, c’è da registrare ieri l’appello lanciato dalla sezione Pd di Salò in una lettera inviata ai sindaci e amministratori comunali del Garda bresciano. IN ATTESA della riunione della Consulta provinciale dell’ambiente del 13 novembre a Brescia con Ato, Acque Bresciane e Università di Brescia a illustrare il progetto di Gavardo come migliore opzione possibile, si moltiplicano in questi giorni le sollecitazioni a rivedere questa soluzione lasciando spazio, si afferma, al meno dispendioso ampliamento del depuratore di Peschiera. Secondo il Pd di Salò, così non si dovrebbe eliminare il tratto di collettore attualmente funzionante da Portese a Gargnano che consente di immettere i reflui nelle condotte sublacuali da Maderno a Torri per poi confluire nella condotta veronese fino all’impianto di Peschiera. Le proposte? Secondo il direttivo di Salò, al netto dei disagi alla viabilità durante i lavori e le bollette più salate, si potrebbero potenziare e migliorare con i 100 milioni di stanziamento governativo, gli impianti di pre-trattamento e gli scolmatori di piena, sostituendo nel contempo la condotta sublacuale, con un risparmio del 97% del finanziamento, ampliando il depuratore di Peschiera. «I soldi risparmiati - è la tesi del Pd - saranno destinati ai Comuni per eseguire le opere di separazione delle acque bianche dalle nere, problema finora scarsamente affrontato». Soluzione questa, sempre immaginata anche dall’attuale vicepresidente della Provincia Guido Galperti: «La migliore, la più economica e rapida e la meno devastante sul piano ambientale», aveva affermato Galperti nei giorni scorsi. •

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