Ennesima falsa partenza per i cantieri della Forra

La strada della Forra resta ancora ostaggio della caduta massi: l’apertura dei cantieri annunciata per ieri è stata nuovamente rinviata
La strada della Forra resta ancora ostaggio della caduta massi: l’apertura dei cantieri annunciata per ieri è stata nuovamente rinviata
La strada della Forra resta ancora ostaggio della caduta massi: l’apertura dei cantieri annunciata per ieri è stata nuovamente rinviata
La strada della Forra resta ancora ostaggio della caduta massi: l’apertura dei cantieri annunciata per ieri è stata nuovamente rinviata

L’apertura dei cantieri per la messa in sicurezza della strada della Forra sta assumendo contorni surreali. L’ennesimo annuncio è stato disatteso. Nemmeno ieri sono iniziati i lavori. In prossimità del punto più iconico della strada, quello dove la striscia d’asfalto scorre scolpita tra le pareti a strapiombo del torrente e dove nell’ormai lontano 28 dicembre 2020 si registrarono alcuni smottamenti dovuti al maltempo, non c’è l’ombra di una ruspa o di qualche transenna spostata. Nonostante gli annunci di giovedì scorso al traino dell’audizione degli amministratori di Tremosine e dei rappresentanti degli esercenti in IV commissione di Regione Lombardia sulle tematiche legate alla strada, regna l’immobilismo più totale. Era il 3 dicembre quando da queste parti si materializzarono i tecnici della Provincia in compagnia dei rappresentanti del Consorzio di ditte con sede a Roma che si è aggiudicato il bando dei lavori da 1.256.316,47 euro a base d’asta. Poi più nulla. Da allora la strada rimane ancora, sempre malinconicamente sbarrata dalle transenne. Secondo i soliti bene informati anche se appare surreale utilizzare questo termine dopo un anno di annunci, proclami e promesse, nei prossimi giorni la ditta che ha svolto i lavori del primo lotto sistemando a nord sotto l’abitato della Pieve i primi 300 metri di versante, dovrebbe incontrare i rappresentanti del Consorzio romano per il subappalto. Intanto il tempo passa. Inesorabile. Di questo passo come minimo già adesso si rischia di aprire la strada forse in giugno, ma c’è davvero da preoccuparsi per tutta la prossima stagione. Non solo per gli aspetti turistici, ma anche per la «quotidianità» di residenti, lavoratori pendolari e studenti. Perché nonostante l’età (il prossimo 18 maggio ricorre il 109esimo anniversario dell’inaugurazione) la Forra continua normalmente a sopportare il 70% dei passaggi, da e per la riviera del lago. Per questo motivo non fanno salti di gioia nemmeno nel limitrofo comune di Limone dove dal giorno dei dissesti tutto il traffico veicolare giornaliero risulta sensibilmente incrementato sulla Sp 115, strada che collega l’altopiano di Tremosine alla riviera del lago. L’arteria scende in mezzo al paese di Limone, passando proprio a fianco dell’uscita delle scuole elementari, creando code chilometriche nell’ultimo tratto fino all’intersezione con la Gardesana. «Situazione incomprensibile – ammette Franceschino Risatti nella duplice veste di vicesindaco e assessore al Turismo di Limone – tutti parlano di urgenza ma dopo un anno devono praticamente ancora iniziare i lavori. Nello specifico nel nostro paese oltre ai disagi c’è anche il costo aggiuntivo di un agente di Polizia locale fisso al bivio con la Gardesana a regolare il traffico. Non oso immaginare cosa succederà se la situazione si potrarrà fino a Pasqua quando i flussi turistici diventeranno intensi». Nel marzo 2021 il Comune di Limone inoltrò una lettera in Provincia per «portare a conoscenza la grave situazione di disagio». Dopo 12 mesi, le condizioni per un replay ci sono tutte.•.

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