LONATO

Ex parà in mimetica entra nell’armeria e tenta di sparare: immobilizzato col taser

di Silvia Avigo
Momenti di autentico terrore. I titolari con l'aiuto di commessi e clienti riescono a stordirlo con una scarica elettrica. Il 40enne ricoverato in psichiatria
L’armeria Piovanelli teatro    dell’irruzione dell’ex parà che  fingendosi un cliente ha cercato di sparare
L’armeria Piovanelli teatro dell’irruzione dell’ex parà che fingendosi un cliente ha cercato di sparare
L’armeria Piovanelli teatro    dell’irruzione dell’ex parà che  fingendosi un cliente ha cercato di sparare
L’armeria Piovanelli teatro dell’irruzione dell’ex parà che fingendosi un cliente ha cercato di sparare

Terrore e follia si sono intrecciati ieri nel tardo pomeriggio a Lonato del Garda. Un individuo vestito in tuta mimetica è entrato nell’armeria dei fratelli Piovanelli in via Cesare Battisti fingendosi un cliente. Dopo essersi fatto mostrare un’arma, ha estratto le munizioni, l’ha caricata e ha cercato di sparare. Disarmato prontamente dal nipote di uno dei proprietari, per fermarlo è stato necessario l’intervento di 5 persone - i due fratelli Piovanelli e 3 commessi-, aiutati anche da 2 clienti che in quel momento erano in negozio. Il responsabile dell’irruzione è un italiano residente nel mantovano di 40 anni è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. Poco prima delle 17 è entrato nell’armeria e ha chiesto di poter visionare un’arma che gli è stata messa tra la mani, come sempre, senza caricatore e munizioni.

Aveva le mani in tasca ma in un attimo ha caricato l'arma

Lui le aveva in tasca e in un attimo, con grande dimestichezza essendo un ex parà, l’ha caricata, minacciando di sparare. I commessi, seppur spaventati non hanno perso la calma. Hanno parlato all’uomo il tempo necessario per permettere al nipote di Andrea Piovanelli di disarmarlo, utilizzando il taser. Un intervento provvidenziale per evitare una possibile strage ma che non è bastato a calmare l’uomo, di corporatura possente e in stato psicofisico alterato. Ci sono voluti 5 uomini per placcarlo, anche due clienti hanno cercato di dare una mano, «era molto forte e probabilmente addestrato all’autodifesa», hanno commentato alcuni presenti. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Desenzano e della stazione di Lonato che stanno ricostruendo con precisione la dinamica ascoltando le varie testimonianze e visionando le registrazioni della videosorveglianza.

«Sembrava inarrestabile ed aveva una forza sovrumana»

Raccontano ancora alcuni testimoni che «sembrava inarrestabile e aveva una forza sovrumana. Quando per fermarlo gli sono stati applicati dei lacci alle gambe lui li ha spezzati come fossero di burro». Per calmarlo è stato necessario anche l’intervento dei sanitari che dopo avergli somministrato un calmante, l’hanno trasportato in ambulanza all’ospedale di Gavardo, dove è tuttora piantonato perché potenzialmente pericoloso. «Stavo andando in ambulatorio, che è di fronte all’armeria, quando ho visto il dispiegamento di forze dell’ordine - la testimonianza del sindaco Roberto Tardani che è anche il medico di famiglia dei fratelli Piovanelli -. Lo spavento e la preoccupazione sono stati enormi. L’armeria Piovanelli è un eccellenza, i proprietari Marco Andrea sono persone eccezionali. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, poteva essere una strage». 

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