Fuga dal Battisti per il freddo «polare»

di Sergio Zanca
Tutti fuori ieri mattina: gli studenti del Battisti hanno scioperato e marciato in corteo per la cittadinaI pinguini sono la «mascotte» dei ragazzi esasperati dal freddo
Tutti fuori ieri mattina: gli studenti del Battisti hanno scioperato e marciato in corteo per la cittadinaI pinguini sono la «mascotte» dei ragazzi esasperati dal freddo
Tutti fuori ieri mattina: gli studenti del Battisti hanno scioperato e marciato in corteo per la cittadinaI pinguini sono la «mascotte» dei ragazzi esasperati dal freddo
Tutti fuori ieri mattina: gli studenti del Battisti hanno scioperato e marciato in corteo per la cittadinaI pinguini sono la «mascotte» dei ragazzi esasperati dal freddo

Tutti fuori, ieri mattina, gli studenti dell’Istituto tecnico «Cesare Battisti» di Salò, che ha 849 iscritti: i ragazzi hanno scioperato per la bassa temperatura nelle aule, e per una serie di altri nodi legati all’edificio. Radunati davanti all’ingresso di piazza Bezzecca fra vari cartelli di protesta, hanno percorso in corteo via Gasparo, via Trieste e via IV Novembre. C’era chi teneva una coperta sulle spalle, e chi il logo di un pinguino sulla felpa. La scuola, che in passato ospitava soltanto ragionieri e geometri e ora propone anche gli indirizzi «Economico» e «Tecnologico», è gettonato da studenti che provengono in larga parte dalla media e bassa Valle Sabbia (soprattutto da Gavardo) oltre che dall’alto Garda. IL FREDDO è il problema maggiore. Dicono Simone Mora e Wiktoria Stosio, presidente e vice del Comitato studentesco: «In alcune aule, come il laboratorio di Chimica, abbiamo misurato una temperatura di 8-10 gradi. In altre non si superano i 12. I caloriferi vengono accesi al mattino presto, e spenti alle 11. Dalle finestre entrano spifferi d’aria fredda. Così dibbiamo seguire le lezioni col cappotto». Ma non è solo questo il problema: «Nel verbale stilato al termine della riunione dei vari delegati delle classi, ne abbiamo elencati altri - spiegano gli studenti -: tetti danneggiati con allagamenti del secondo piano; bagni non funzionanti, con mancanza di prodotti per l’igiene; problemi fognari e continue perdite d’acqua dagli sciacquoni; aule rovinate e trascurate. Come ha detto il dirigente dell’istituto, sono state mandate diverse sollecitazioni ai responsabili per le strutture scolastiche della Provincia di Brescia, senza ottenere soluzioni». IL DIRIGENTE, professor Ginluca Chiodini, ogni estate aggiorna l’elenco delle necessità e delle manutenzioni da effettuare, informando l’amministrazione provinciale che è proprietaria dell’edificio, realizzato in due periodi differenti, e ultimato una trentina di anni fa. Ma le «toppe» non bastano a colmare le carenze generali, che si acuiscono col passare del tempo. «Da Brescia rispondono che ci sono vicini, ma non vediamo risultati positivi - concludono i rappresentanti del comitato studentesco -. Per la collaborazione che ci danno, ringraziamo i professori e il preside, sempre disponibile ad ascoltarci». Ma intanto i ragazzi battono i denti. •

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