Furti e raid
vandalici sul
«fronte del porto»

di Silvia Avigo
Il porto di Desenzano: i diportisti chiedono maggiore sicurezzaSono 200 le firme raccolte tra i proprietari dei natanti
Il porto di Desenzano: i diportisti chiedono maggiore sicurezzaSono 200 le firme raccolte tra i proprietari dei natanti
Il porto di Desenzano: i diportisti chiedono maggiore sicurezzaSono 200 le firme raccolte tra i proprietari dei natanti
Il porto di Desenzano: i diportisti chiedono maggiore sicurezzaSono 200 le firme raccolte tra i proprietari dei natanti

Scassi nelle ore notturne e intrusioni sulle barche per rubare o per bivaccare, furti di motori, estintori, salvagenti e anche dei razzi di soccorso, sporcizia di ogni tipo ritrovata a bordo comprendente anche escrementi umani: c’è chi lamenta, oltre a vandalismi e ruberie, che qualcuno nottetempo gli abbia defecato sulla barca ormeggiata nel porto di Desenzano. Sono alcuni degli atti di vandalismo denunciati dai proprietari dei natanti ormeggiati in particolare ai pennelli della Diga, che hanno sottoscritto con più di 200 firme una petizione che verrà consegnata domani all’Amministrazione comunale. «IL VANDALISMO è la conseguenza dello stato di abbandono in cui versa ormai da anni il porto di Desenzano - hanno spiegato gli attivisti del comitato “Amici del Porto -. Il nostro è l’attracco più importante del lago e questa situazione danneggia in primis l’immagine della città: chiediamo un intervento immediato, perché la capitale del Garda non può presentarsi con questo biglietto da visita». Per i proprietario delle barche, che hanno gli ormeggi pubblici in concessione, bisogna innanzitutto migliorare l’illuminazione incominciando dal faro posizionato sul ponte della veneziana: «Da 3 mesi non funziona - lamenta il comitato - nonostante le continue segnalazioni». Si richiede inoltre di installare telecamere di video sorveglianza, ma anche dotare il porto di un punto di raccolta per lo sversamento dei liquami, installare torrette con attacchi di energia elettrica e prese d’acqua, aggiustare o sostituire gli idranti antincendio ormai distrutti, posizionare bidoni per la differenziata e mettere cartelli di divieti. UN PRIMO PROBLEMA è la competenza: il porto è «demaniale», controllato dall’Autorità di Bacino, che dovrebbe però coordinare gli interventi con il Comune. «Siamo disposti a pagare una quota maggiore pur di avere servizi e sicurezza: anche le acque del porto andrebbero curate e la pulizia richiede una frequenza maggiore. L’Autorità di Bacino ci ha detto di essere pronta a intervenire, ma solo su indicazione del Comune, a cui consegneremo le firme». •

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