Garda e turismo: «La ripartenza parlerà tedesco»

Il direttore Marco GirardiIl video della «Bild»: adesso i tedeschi hanno nostalgia dell’ItaliaIn vacanza sul Garda: l’obbiettivo è riconquistare i clienti tradizionaliI tedeschi sul Garda: storicamente oltre il 40% delle presenze totali
Il direttore Marco GirardiIl video della «Bild»: adesso i tedeschi hanno nostalgia dell’ItaliaIn vacanza sul Garda: l’obbiettivo è riconquistare i clienti tradizionaliI tedeschi sul Garda: storicamente oltre il 40% delle presenze totali
Il direttore Marco GirardiIl video della «Bild»: adesso i tedeschi hanno nostalgia dell’ItaliaIn vacanza sul Garda: l’obbiettivo è riconquistare i clienti tradizionaliI tedeschi sul Garda: storicamente oltre il 40% delle presenze totali
Il direttore Marco GirardiIl video della «Bild»: adesso i tedeschi hanno nostalgia dell’ItaliaIn vacanza sul Garda: l’obbiettivo è riconquistare i clienti tradizionaliI tedeschi sul Garda: storicamente oltre il 40% delle presenze totali

Luciano Scarpetta Non si sa quando ripartirà il turismo dopo la stretta del Coronavirus, ma sul Garda si prova già a immaginare come farlo ripartire. Su tutto una certezza: i tedeschi. Al traino degli attestati di solidarietà (in verità anche ridondanti di luoghi comuni) verso l’Italia della «Bild Zeitung», il quotidiano più letto in Germania, il direttore del Consorzio turistico Garda Lombardia Marco Girardi, traccia la linea. «HO INIZIATO a occuparmi di turismo dal 1965 - premette - e in questi primi mesi del 2020 lascio volentieri da parte le strategie di marketing digitali facendo leva sull’esperienza per ipotizzare la rinascita. In che modo? Sento che si sta parlando di avvicinare mercati come la Cina, gli Stati Uniti e il Brasile, ma non sono d’accordo. Gli aerei saranno probabilmente gli ultimi mezzi di trasporto a cui verrà dato il via libera. Meglio evitare di volare anche con la fantasia: focalizziamo invece gli obiettivi su potenziali turisti che potranno giungere sulle nostre sponde con mezzi propri, puntando sulla clientela tradizionale». I TEDESCHI, appunto, che rappresentano il 45% circa del totale di presenze annue sul Garda, seguiti a ruota da olandesi (il 7,5% circa) e austriaci e svizzeri (circa il 6%). «Sarà necessario secondo me fare come un tempo - dice Girardi - quando i nostri padri conoscevano ad uno ad uno gli ospiti dei propri alberghi e il turista tornava ogni anno perché si sentiva a casa. Dopo aver monitorato quante strutture saranno aperte dopo il via libera, anche adesso come tanti anni fa, si dovrà procedere “porta a porta”, in sinergia tra operatori turistici e istituzioni facendo leva sulla fiducia, rassicurando che qui da noi è tutto tornato come prima. Magari avvisando che non ci saranno penalità se all’ultimo minuto la prenotazione sarà cancellata. Si dovrà promuovere molto non solo il mercato europeo ma anche “coccolare” il mercato italiano con pacchetti vacanza di pochi giorni curando i dettagli dell’offerta». Soprattutto si dovrà evitare la guerra tra poveri. Il rischio è che ci sia la corsa ad abbassare i prezzi per accaparrarsi una manciata di clienti in più: «Serve invece sinergia totale, possibilmente parlando tutti la stessa lingua. Solo così - aggiunge il direttore Marco Girardi prendendo a prestito il saluto del video realizzato dalla tedesca Bild - potremo rivederci presto, magari in pizzeria». •

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