Gardesana, scatta il pressing per un percorso alternativo

di Luciano Scarpetta
Le gallerie troppo strette fra Gargnano e Tignale sono il principale problema della 45 Bis nell’alto Garda
Le gallerie troppo strette fra Gargnano e Tignale sono il principale problema della 45 Bis nell’alto Garda
Le gallerie troppo strette fra Gargnano e Tignale sono il principale problema della 45 Bis nell’alto Garda
Le gallerie troppo strette fra Gargnano e Tignale sono il principale problema della 45 Bis nell’alto Garda

Per il «bypass» stradale dell'alto Garda parte in pressing la politica regionale: «Estendere la nomina di un commissario per sboccare la nuova galleria prevista sulla Gardesana tra Gargnano ed il bivio per Tignale».È quanto chiede Claudia Carzeri, presidente della commissione Infrastrutture e Trasporti di Regione Lombardia al traino del delirio di questa stagione, caratterizzata da code chilometriche giornaliere sulla riviera.La soluzione è il «bypass», una galleria alternativa in affiancamento all'attuale strada statale Gardesana, che da Salò a Riva è oggi l'unico collegamento, dove le criticità sono sempre le stesse: le prime tre gallerie da Gargnano a Tignale, gli attraversamenti pedonali a Toscolano Maderno e il semaforo a Gardone Riviera. «Il tratto di lago necessita di un intervento urgente, per il quale sollecito Anas e il Ministero delle Infrastrutture che hanno la competenza specifica sul tema. Per questo - continua Carzeri - ho scritto una lettera all'assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi, la quale mi ha garantito sostegno rispetto all'azione di sollecito su Anas e Ministero».Già nel 2016 la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione avevano siglato il «Patto per la Lombardia- interventi per lo sviluppo economico, la coesione sociale e territoriale» tra cui rientra l'intervento sulla Gardesana.In pratica un nuovo tunnel per «saltare» le tre gallerie esistenti, D'Acli (930 metri), Eutemia (60 metri) e Dei Ciclopi (655 metri), ormai diventate una Via Crucis. La larghezza della sede stradale e la volta ogivale dei tre vecchi tunnel non permette più il transito contemporaneo di mezzi pesanti e autobus da direzioni opposte.L'intervento proposto ammonta a circa 80 milioni di euro la cui competenza è in capo ad Anas e al Ministero delle infrastrutture: «Ma ad oggi questi interventi non sono ancora stati cantierati - sottolinea Carzeri - e il territorio permane fortemente danneggiato dalla mancanza di tale infrastruttura».«Bene ha fatto Carzeri a porre il problema: cinque anni fa - ricorda Mauro Parolini, ex assessore regionale allo Sviiluppo economico - andai a Roma ed ottenni di inserire nel Patto la variante di Edolo e il nuovo tunnel tra Gargnano e Tignale. Adesso si tratta di accelerare. Par di capire che il problema sia dove portare il materiale di scavo della roccia ma Anas ha il potere di imporre la scelta del luogo. Non possiamo pensare che un'opera così vitale sia bloccata da questo». . © RIPRODUZIONE RISERVATA

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