«Goletta dei
laghi», bocciato
il basso Garda

di Luciano Scarpetta
A bordo della «Goletta dei laghi»
A bordo della «Goletta dei laghi»
A bordo della «Goletta dei laghi»
A bordo della «Goletta dei laghi»

Due punti su cinque «fortemente inquinati» fra quelli esaminati nella Riviera bresciana. Questo il bilancio del monitoraggio microbiologico della «Goletta dei laghi», la campagna di Legambiente effettuata nei giorni scorsi nelle acque del Garda. Come da copione verrebbe da aggiungere, visto che i due siti fuori norma sono localizzati in due punti cronicamente problematici: a Padenghe alla foce del torrente vicino al porto e a Desenzano dove «sbocca» il tristemente noto scarico alla Spiaggia d’oro.

 

IN QUESTE DUE ZONE il limite del valore di batteri fecali Escherichia Coli, fissato per legge a 2000 unità per 100 millilitri, viene ampiamente superato. Nel sito di Desenzano il risultato è impressionante: arriva a 34.000 unità, dunque 17 volte la soglia di «forte inquinamento». Va detto per completezza di informazione che alla Spiaggia d’Oro si sta già intervenendo con una campagna di lavori in corso, promossi da Acque Bresciane e Comune di Desenzano, per mettere a norma lo scarico e prolungare la coda a lago. Ma 34.000 unità di Escherichia Coli sono un dato spaventoso. Sono invece risultati «Entro i limiti» gli altri tre punti esaminati: quello alla foce del torrente Barbarano, alla foce del canale alla spiaggia delle Rive di Salò e allo scarico a sud della Lega Navale sempre a Desenzano. In quest’ultimo caso però è bene sottolineare che il campione prelevato di fronte allo scarico a sud della Lega Navale, che al momento del campionamento non stava «scaricando», è risultato entro i limiti, ma il punto prelevato all’interno del canale, è invece «fortemente inquinato»: dunque un pericolo latente in caso di sversamenti a lago.

 

I RISULTATI della campagna realizzata dai tecnici della Goletta dei Laghi in collaborazione con il Conou (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont, sono stati presentati ieri alla sede del Consorzio turistico Garda Lombardia a Gardone Riviera da Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, Paola Fagioli, responsabile di Legambiente Turismo, Giada Caiello, responsabile del campionamento microbiologico della Goletta dei Laghi e Paolo Bonsignori, presidente di Legambiente per il Garda.

 

«IL LAVORO DEI TECNICI – ha spiegato Barbara Meggetto - si è concentrato su due fronti di indagine: quello delle microplastiche in acqua e quello dell’inquinamento microbiologico. Come era prevedibile, i risultati delle analisi rimandano un quadro ancora inquietante per il basso Garda, mentre per l’alto lago, dopo l’attivazione del mini depuratore al servizio di Tremosine e Limone, la situazione negli ultimi anni è decisamente migliorata e non sono segnalate criticità. Grazie alle segnalazioni dei cittadini abbiamo concentrato le nostre analisi soprattutto nel basso lago, dove l’accesso all’acqua è più immediato e, nei mesi scorsi, sono stati segnalati episodi di sversamenti di reflui non trattati». La conclusione è che non siamo di fronte al «caso» ma a problemi strutturali. Per cui va bene progettare la depurazione del futuro, dice Legambiente, ma intanto bisogna eliminare le fonti inquinanti che scaricano adesso.

 

«È URGENTE mettere mano all’intera infrastruttura di collettamento dei reflui che oggi presenta troppe falle - ha concluso la presidente Legambiente Lombardia -. Non vorremmo però che tutto il dibattito sul nuovo impianto di depurazione mettesse in secondo piano i problemi più contingenti. Da una decina d’anni segnaliamo i punti che vanno sistemati, ma non cambia mai nulla. Servono risposte urgenti ai problemi più immediati e un dibattito aperto sulle prospettive future».

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