«I cantieri della
Tav? Sospenderli
si può»

di V.R.
I cantieri preparatori della Tav a Lonato: da qui si scaverà la galleria
I cantieri preparatori della Tav a Lonato: da qui si scaverà la galleria
I cantieri preparatori della Tav a Lonato: da qui si scaverà la galleria
I cantieri preparatori della Tav a Lonato: da qui si scaverà la galleria

Non è escluso, anzi viene ammessa per la prima volta la possibilità non solo teorica, che la giustizia amministrativa possa sospendere i cantieri della Tav Brescia-Verona. UNO SPIRAGLIO abbastanza clamoroso, dopo l’insuccesso di cinque precedenti ricorsi, viene aperto dal Tar del Lazio con l’ordinanza pubblicata il 22 novembre, rispondendo all’istanza di una famiglia di Lonato, sotto i cui terreni verrà scavata la galleria ferroviaria lunga 7.371 metri che farà correre i treni ad alta velocità sottoterra fra Campagna e Desenzano. La famiglia di Lonato aveva impugnato le tavole del progetto esecutivo che riguardano i loro terreni e la verifica di impatto ambientale «timbrata» dal Ministero, chiedendo per l’immediato la sospensione cautelare dell’esecutività degli atti impugnati. Cioè di fermare tutto subito. Istanza respinta, niente sospensiva per ora, ma attenzione: i giudici del Tar Lazio dicono che se ne riparlerà, che il danno subito da questi cittadini è tangibile. L’unico motivo per cui l’istanza è stata respinta, è che i lavori di scavo non sono ancora iniziati e non si sa quando inizieranno, visto che il bando d’appalto da 204 milioni di euro Iva esclusa è andato deserto. Dunque al momento non c’è nulla da sospendere. Ma appena il consorzio costruttori CepavDue assegnerà l’appalto del tunnel, o deciderà di scavarlo in proprio, allora il Tar del Lazio entrerà in azione nominando un perito. «Il danno lamentato dalla parte ricorrente, già al momento della fase di preparazione dei lavori di perforazione, sembrerebbe di intuitiva evidenza - scrivono i giudici romani -. Impregiudicato ogni successivo accertamento, che dovrà essere appurato da un competente perito appositamente nominato dal Collegio, nonché dal conseguente scrutinio circa la legittimità delle norme e dei provvedimenti censurati, ritenuto che la P.A. potrà provvedere a riesaminare la fattispecie, fissa l’udienza di merito del 20 novembre 2020». E INTANTO? Intanto niente. Secondo fonti vicine al dossier, la fresa meccanica (detta «talpa») acquistata proprio per scavare il tunnel ferroviario fra Lonato e Desenzano, sarà consegnata sul cantiere e dovrà essere operativa entro il 10 febbraio. Ma ad oggi non si sa chi eseguirà lo scavo dopo che il bando d’appalto, il 19 ottobre, si è chiuso senza ricevere offerte. Bresciaoggi non ha notizie di successivi sviluppi sui lavori. Certo questa ordinanza fa abbastanza scalpore, perchè è la prima volta che un Tribunale «mette il naso» direttamente negli elaborati del progetto della Tav Brescia-Verona, un lavoro da 2 miliardi e 499 milioni, di cui gli ultimi 607 sbloccati proprio la settimana scorsa dal Governo. I precedenti ricorsi da parte di espropriandi erano sempre stai giudicati inammissibili, con la postilla che «un’opera nazionale di importanza strategica» sarebbe stata comunque prevalente sugli interessi di soggetti privati. Stavolta invece chissà. •

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