I genitori si
ribellano. «I nostri
figli ostaggio del caos dei pullman»

di Valerio Morabito
I genitori indignati: il viaggio dei loro figli dura spesso un’ora e mezzo in più rispetto al passato Una petizione chiede di trovare una soluzione per i trasporti Per gli studenti trovare un posto sui pullman è diventata una sorta di scommessa quotidiana
I genitori indignati: il viaggio dei loro figli dura spesso un’ora e mezzo in più rispetto al passato Una petizione chiede di trovare una soluzione per i trasporti Per gli studenti trovare un posto sui pullman è diventata una sorta di scommessa quotidiana
I genitori indignati: il viaggio dei loro figli dura spesso un’ora e mezzo in più rispetto al passato Una petizione chiede di trovare una soluzione per i trasporti Per gli studenti trovare un posto sui pullman è diventata una sorta di scommessa quotidiana
I genitori indignati: il viaggio dei loro figli dura spesso un’ora e mezzo in più rispetto al passato Una petizione chiede di trovare una soluzione per i trasporti Per gli studenti trovare un posto sui pullman è diventata una sorta di scommessa quotidiana

Tutti sono consapevoli dei problemi legati all’emergenza contagi, ma definire un «modello» il sistema dei trasporti bresciano suona come una beffa. Almeno per i genitori degli studenti che utilizzano i pullman della tratta Carpenedolo, Montichiari, Calcinato, Lonato che sperano che la sospensione delle lezioni in presenza che scatterà da lunedì dia il tempo di colmare le lacune. Perchè al presente tutto è lasciato all’improvvisazione: nel senso che alcuni conducenti tollerano corriere stipati come carri bestiame, altri fanno rispettare le norme con il risultato che gli studenti devono scendere a fermate intemerdie e allungano di un’ora e mezza la durata del loro viaggio aspettando la corsa successiva. A SOLLEVARE il caso sono le mamme e i papà degli alunni dell’Istituto Cerebotani di Lonato, frequentato da circa 1.370 studenti, per l’80% pendolari. Il Comitato genitori dell’istituto afferma che «le misure anti-covid non sono rispettate durante il trasporto da e verso la scuola. Ci sono carenze di corse e in molti casi l’autobus ha superato l’80% dei passeggeri, vanificando le misure prese dalla scuola e dalle famiglie». Una delle più problematiche è quella delle 12.25 che si ferma in via Roma a Lonato. In più di una circostanza non è bastato un solo pullman a far salire gli studenti, i quali hanno dovuto attendere l’arrivo di altri mezzi di trasporto dopo quasi un’ora. Il viaggio verso la scuola o il ritorno a casa è spesso un’odissea per i ragazzi di Carpenedolo, Calvisano, Isorella, Montichiari, Calcinato, Bedizzole, ma anche di Desenzano, Padenghe, Rezzato, Mazzano fino a Brescia. Le tratte più problematiche sono Carpenedolo-Calcinato-Brescia diramazione Desenzano e Carpenedolo, Castiglione, Esenta, Lonato, Desenzano. In un contesto del genere non mancano le segnalazioni dei genitori all’Apam, Sia e Arriva che gestiscono il servizio: «Più volte alla fermata di Lonato di via Roma il mezzo non si è fermato per far salire i ragazzi che non dovrebbero essere lasciati allo sbando per un’ora ad aspettare l’autobus successivo, che per altro potrebbe avere lo stesso problema di capienza, visto e considerato che abbiamo pagato un abbonamento». Il Comitato genitori ha promosso una petizione già sottoscritta da 200 mamme e papà per capire se è possibile sostituire le carenze del trasporto pubblico con pullman privati. Una soluzione finanziariamente sostenibile visto che l’abbonamento mensile per i mezzi di trasporto pubblici (60 euro da Montichiari a Lonato), con le linee che attualmente non riescono a garantire un regolare servizio specie all’uscita da scuola. •

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